9 giugno 2015
14 novembre 2014
9 ottobre 2014
Si stava meglio quando si stava meglio
Ieri, mettendo in ordine la camera dei bambini, mi sono ritrovato questa tra le mani, ovvero una versione cartacea formato cartolinone con le stessa identiche pose ed i nomi sotto. Forse l'ho rovinata con l'umidità delle mie lagrime.
No, dico: Ibra Figo Samuel Cordoba Mario(quand'era ancora buono) Adriano (quand'era ancora quasi buono) Maicon Stankovic Vieria Zanetti Cruz e vabbè inutile proseguire... ma soprattutto al centro un Uomo che non sono neanche degno di nominare.
E dire che quell'anno ci si lamentava per l'uscita dalla champions, con 2 pali allo United e Vandersaar che parava anche le chiappe di sua sorella.
Che poi non sono i nomi o il gioco, capitavano anche allora le partitacce, ma quando le cose andavano non bene almeno la si buttava in grinta, agonismo, caos, 4-5 attaccanti e tutti gli altri pure all'attacco e spesso si rimediava, a volte no ma almeno ci si sfogava.
E comunque ogni 2x3 pendevano minacce di esonero, sì persino su di Lui, che col senno di adesso sarebbe impensabile, un sacrilegio, una profanazione alla vigliacca.
Se penso all'Atletico, che con 4 stronzetti maleducati (e dite quel che volete, un gioco stile uomini delle caverne), scarpari incredibili e barboni riciclati, in questi 2 anni per poco non mi vince tutto il vincibile e l'invincibile, e mi dimostra che i veri uomini possono anche perdere ma non si danno mai per vinti.
Ora il nulla.... il nulla del nulla...il nullismo, con questo qua che c'abbiamo adesso sul groppone che io non posso nominare, perchè è lui che non è degno della mia nomina.
Ma almeno lasciatemi esonerare Frustalupi!!!
1 aprile 2014
9 gennaio 2014
4 dicembre 2013
Un passo alla volta.
Mi hanno detto: un passo alla volta. Ma i passi si fanno sempre più corti ed incerti
E allora?
Allora cosa puoi raccontare ad un bambino che smette poco a poco di sorridere ed inizia a guardarti con la paura negli occhi?
Allora cosa puoi raccontare ad un bambino che vede i suoi amici crescere e diventare sempre più grandi ed autonomi mentre lui sta seduto su una panchina e li guarda giocare?
Allora cosa puoi raccontare ad un bambino che si siede per terra ad aspettare che qualcuno lo aiuti a rialzarsi?
Allora cosa puoi raccontare ad un bambino che inizia a provare vergogna perché percepisce e subisce una diversità più grande di lui?
E come puoi consolarlo per il dolore che prova senza mai versare una lacrima, mentre tu le versi quando non ti vede?
E come risponderai ai suoi perché?
E quando il nostro amore e il suo coraggio non gli basteranno più?
Un passo alla volta, una risposta alla volta, una lacrima alla volta.