PAOLO DE PAOLA Che a Moratti piaccia questo clima d’odio è sbagliato. Un giornale ha, invece, il dovere di portare avanti iniziative di segno opposto. Un giornale ha il dovere di denunciare un problema e di esporne tutti gli aspetti senza, per questo, apparire provocatorio o polemico. Lunedì scorso Tuttosport aveva titolato “Sono 15” per porre l’accento su uno dei più velenosi campionati della storia e per suggerire una soluzione ( contenuta in quel 15). Quest’ultimo è stato lo scudetto dell’odio e suscita scalpore che nell’Inter qualcuno si faccia vanto di una puerile e provocatoria ( questa sì) diversità. Perché non è bello vincere senza il riconoscimento degli altri. A proposito, abbiamo ammirato (ancora una volta) la coerenza di quanti hanno urlato allo scandalo ogni lunedì per poi convertirsi alle celebrazioni finali. Gli errori arbitrali, come abbiamo sempre sostenuto, non sono scaturiti da disegni superiori, ma da incapacità umane (talvolta con forti implicazioni personali come nel caso di Dondarini). Gli arbitri, come abbiamo sempre sostenuto, hanno il diritto di sbagliare, ma il dovere di migliorare grazie anche a supporti tecnologici ormai indispensabili. Nessuno mette in discussione la legittimità dello scudetto vinto quest’anno dall’Inter, ma ci poniamo una domanda: è normale il clima del campionato italiano? Montagne di veleni che hanno sparso tensione su ogni partita e fino all’ultima giornata. Niente a che vedere con gli accettabili sfottò che hanno sempre caratterizzato le dispute fra tifosi. La verità è che tutto è cambiato dopo la consegna a tavolino dello scudetto 2006 all’Inter. Un titolo che doveva rimanere non assegnato. Badate bene, non entriamo nel merito delle sentenze, ci interessa quel seguito pasticciato e sottoposto, addirittura, all’attenzione di una commissione di saggi che non fornì mai una chiara indicazione in proposito. Anzi. Ora Moratti potrebbe fare un gesto di grandissimo spessore: rinunciare a quello scudetto. Qui non c’entra niente la simpatia del perdente e l’antipatia del vincente (roba trita e ritrita) oppure la perniciosa disputa su onesti e disonesti (anche questo un motivetto stonato). Qui è in ballo il rispetto per chi va in campo e dà l’anima per raggiungere un risultato sportivo. Altrimenti il sospetto dell’aiutino non abbandonerà mai più il nostro campionato. A meno che Moratti, spontaneamente, non rimetta le cose a posto.
Capito? Le tensioni, le insinuazioni, i dubbi, tutto nasce dallo scudetto assegnato all'Inter a tavolino, mica da Calciopoli.
Fantastico, e il cerchio si chiude.
Naturalmente a questi gobbi del cazzo non è mai venuto in mente di restituire gli scudetti rubati che non erano finiti nel calderone delle indagini.
Merde!
1 commento:
Adesso hanno rotto proprio i coglioni!!!! Ma cazzo, Moratti non puo' fare un comunicato del tipo: "Visto che ci si lamenta delle sentenze di Calciopoli, rifacciamole con piu' giustizia. Scudetto non assegnato (giustamente), Juve in C2 (giustamente), Milan e Fiorentina in B (giustamente) e niente Champions per il Milan (a cui giustamente va tolta quella che ha vinto)". Cristo d'un Cristo, anziche essere contenti di esseresela cavata con poco (ingiustamente), spaccano le palle a noi!!! E la societa' Inter si faccia sentire!!!!!
Un incazzatissimo e stufo
Alessio/Porcudighel
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