Per questo il Brescia depositerà all'Alta corte di giustizia presso il Coni 42 pagine di una richiesta di annullamento del provvedimento di Palazzi - giudicato «abnorme» -, quello dove c'è scritto sì che i fatti che riguardano Facchetti, Moratti, altri 14 tesserati e 8 società sono archiviati per prescrizione, ma dove c'è anche una valutazione dettagliata nel merito (che rileva «illeciti») che non ci dovrebbe essere.
Ma che c'entra il Brescia? C'entra perché Palazzi si occupa anche di Nello Governato (ex giocatore e ex dirigente di Lazio, Bologna e Brescia) e di una sua telefonata a Pierluigi Pairetto, che per il procuratore avrebbe violato l'art. 1 (lealtà). Per Pairetto, Governato è «un consulente del Brescia». Cosa non vera secondo il club, impegnato nel processo penale in corso a Napoli come parte civile, e in cerca quindi di un risarcimento danni. Ecco, l'avvocato Catalanotti ha interesse che neanche un'ombra resti sul Brescia e vuole contestare il «così fan tutti» delle difese di Moggi&Co. Ma, cosa che ha interesse più generale, chiede che quanto scritto da Palazzi diventi carta straccia. Si appella agli articoli 129 e 408 del codice di procedura penale: in sostanza, «è vincolante il precetto di dichiarare immediatamente l'esistenza di una causa di estinzione del fatto, e di astenersi da qualsivoglia attività di indagine e da qualsivoglia motivazione, soprattutto in malam partem, circa la sussistenza del fatto».
2 commenti:
Laurà laurà semper. Pota el sabot l'è mia liber! ciao neh!
Pota pota pota el dis el frat quand che el se scota!
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