23 gennaio 2012

Se festa sarà, festa sia. Mi prenoto con una specialità mia.





Pastiera Napoletana di casa mia 
Ingredienti per 8-10 persone            

Per la pasta   : 300 g di farina, 100 g di burro, 50 grammi di strutto, 150 g di zucchero, 3 tuorli d’uovo, un pizzico di sale.

Per il ripieno :
400 g di ricotta romana, 200 grammi di grano    (tenuto a macerare in acqua Fredda per almeno 4 giorni), 4 uova, due albumi, 200 g di zucchero, 150 g di buccia d’arancio e cedro canditi, 100 g di ciliege candite, 1 litro di latte, un pizzico di cannella, la buccia di mezzo limone,
20 g di fiori d’arancio, una noce di burro , un pizzico di sale.
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        Prima la Leggenda della Pastiera

L’origine della Pastiera è antichissima e proviene da culti pagani per celebrare l’arrivo della primavera.
La leggenda dice che la sirena Partenope aveva scelto come dimora il bellissimo golfo di Napoli e da lì cantava con voce melodiosa e dolcissima. La gente allora per ringraziarla di questo meraviglioso canto le portò dei doni, sette doni per l’esattezza, come le sette meraviglie del mondo, ognuno dei quali aveva un significato:

1) la farina, simbolo di ricchezza,
2) la ricotta, simbolo di abbondanza,
3) le uova, simbolo di riproduzione,
4) il grano cotto nel latte, simbolo della fusione del regno animale e di quello vegetale,
5) i fiori d’arancio, profumo della terra campana,
6) le spezie, omaggio di tutti i popoli
7) lo zucchero (naturalmente allora c’era il miele) per acclamare la dolcezza del canto della sirena.

La sirena gradì i doni, ma nel raccoglierli li mescolò in un amalgama che le lasciò tra le mani la prima pastiera di cui fu l’inconsapevole autrice.
La pastiera è entrata poi nella tradizione cristiana diventando il dolce con cui festeggiare la Santa Pasqua. Ancora oggi è presente sulla tavola pasquale in tutte le famiglie ed è simbolo di pace.


Poi la ricetta della Pastiera Napoletana
-    Setacciare la farina con lo zucchero e il sale, mettervi al centro il burro, lo strutto e i tuorli d’uovo; impastare. Quando l’impasto è pronto avvolgerlo con un telo e far riposare per circa 30 minuti.
-   Mettere a macerare in un decilitro di acqua tiepida i fiori di arancia per una mezz’ora.
-   Scolare il grano, pesarne 250 g; farlo cuocere con il latte, la buccia di limone, il burro, sale un poco di cannella e due cucchiai di zucchero, finchè il latte non sarà totalmente assorbito.
-    Togliere la buccia del limone, far raffreddare il composto, metterlo in una terrina, aggiungervi la ricotta, lo zucchero e la cannella in polvere rimasta, i canditi tagliati a piccoli pezzi e l’acqua di fiori d’arancio filtrata.
-   Unire uno alla volta i 4 tuorli d’uovo ed infine gli albumi montati a neve.
-   Stendere 2/3 della pasta dello spessore di 3 mm e rivestire una tortiera imburrata e infarinata; versarvi il composto.
-    Stendere la pasta rimasta, tagliare delle strisce larghe circa 2 cm ed adagiarle sopra il ripieno.
-    Far cuocere la pastiera per circa 1 ora a 180°.
-    A cottura ultimata, far raffreddare e spolverare con zucchero velo.

Varianti  e consigli:
Se non avete troppo tempo per fare la pasta, comprate una confezione di pastafrolla già      pronta:      non è la stessa cosa, ma è meglio di niente.      
Se non trovate lo strutto o volete un impasto più leggero sostituire lo strutto con     
 Olio extra vergine di oliva.
 Il grano si può trovare in alcuni supermercati già cotto in barattoli; lo stesso vale
 Per l’essenza di fiori di arancio ( si trovano in vendita fiale con l’essenza). 
 Per rendere ancora più profumato il tutto, si può aggiungere all’impasto due  
 Cucchiai di un liquore aromatico (possibilmente lo Strega; va bene anche il
  Limoncello o il rum).
  Gusto personale: io sostituisco 100 g di canditi con ulteriori 100 g di ricotta.

Scusatemi se ho strabordato... Buon divertimento e naturalmente... Buon appetito.

26 commenti:

  1. oK Pino, prendo una settimana di ferie e ci provo.
    I fiori d'arancio, però... mi toccherà anche risposarmi

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  2. Pino, ma non facciamo prima se la fai tu? ;-)

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  3. Aspettiamo Pino e Lalu al prossimo birrale con le loro prelibatezze.

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  4. comunicazione di servizio: fate il pieno, cominciano blocchi dei tir dappertutto

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  5. Anonimo12:31 PM

    Se festa sarà, festa sia. Mi prenoto con una specialità mia.
    Ottima e cosi fa anche rima .

    F.to Arturo, neh ! :-)

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  6. Faccio outing:
    A me non piace la pastiera.
    Ecco, l'ho detto. Cioè, un morso va bene, ma non vado oltre.

    Però a casa mia non manca mai a Pasqua.

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  7. Daddy : certo che la farò.
    Arturo: eseguito immantinente.
    Sull: preferisci babà o sfogliatelle?

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  8. Sfogliatelle a me a me a me

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  9. I BABA'.............
    Mia moglie ne va pazza e io ne subisco il fascino (dei babà, mica di mia moglie. Quella non mi intorta mica...)

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  10. e' considerata eresia togliere la componente agrume nella preparazione? al solo sentirne l'odore sto male...

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  11. Lalu... è la prima volta che sento di una "allergia" agli agrumi.
    Si potrebbero anche togliere, ma oltre alla componente sapore, verrebbe compromesso anche l'odore e non sarebbe più la stessa cosa.

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  12. Pino, sfogliatelle anch'io. Ma a casa mia arrivano solo pastiere, strufoli e calzoncelli. Quest'anno è arrivato un dolce nuovo, il parrozzo; buono buono.
    Per quanto riguarda i miei gusti però, sono pazza del Bunet! Piemontesissimo.

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  13. Sull.. Il Piemonte è la regione che conosco meno e di cui so pochissimo di specialità tipiche.
    Cos'è 'sto Bunet?

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  14. Anonimo3:42 PM

    pino

    il bunet non è nient'altro che la gatta (bu)di Lalu (ma quanto mi ami tu)in rete (net).
    Forse !.

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  15. Anonimo3:44 PM

    f.to Arturo, neh !.

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  16. arturo miao miao prrr prrrr
    firmato bu

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  17. Il Bunet è un dolce della consistenza di un budino a base di cioccolato e amaretti. E' una roba che mi toglie il fiato. Mia mamma, stranamente, lo sa fare benissimo ed io ne sono ghiotta. Nei ristoranti è l'unico dolce che prendo. Se lo vedo lo devo mangiare. Esistono anche le versioni della Cameo e simili, ma fanno cacare. Purtroppo non è semplice da fare. Devono esserci due strati di consistenza diversa. Non è da tutti. Può capitare di trovarlo in versione NON buona.

    http://www.tiguido.org/ti-guido-alla-gastronomia/wp-content/uploads/2007/04/bunet.jpg

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    1. Il bunet e' buonissimo, l'ho assaggiato una volta in un ristorante vicino a villanova d'asti se non sbaglio si chiamava il jolly ....... ahahah che ricordi

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  18. Ho ordinato il libro di Catone&Lorentz "I sette nani...".

    Perché pensa che dovremmo assumerla? Risposta giusta: “Credo che la vostra ricerca sia allineata alle mie attitudini professionali e agli skill che ho maturato in altri contesti altamente specializzati”. Risposta sbagliata: “Ti do un indizio, sciacquino: avete pubblicato un’inserzione sul giornale. Senti il capo, che magari l’ha messa lui senza dirti una minchia”.

    Sto ridendo in ufficio da 15 minuti. Questo libri mi servirà...

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  19. Se non sbaglio è il libro di cui ci parlava Kundo al 442..

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  20. Pino, l'importante è che Loden non assuma pastiera, lemoncello e birra insieme. L'ultima volta non è stata un successo....

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  21. Cape sicuro sicuro delle tre la colpa era della pastiera

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  22. Cuggino, visto che te la ridi ne avrete sicuramente fatto un uso improprio...c'avete tinteggiato le pareti del ristorante col bunet? :)

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    1. Lagrein, Cuggino e il suo illustre collega erano dalle parti di Sull a cozzovigliare per lavoro...
      Io, invece, devo restare in ufficio. E quei due mi pigliano pure per il culo!

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  23. aaahh, è per quello che se la ride...perfido!

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