Pastiera Napoletana di casa mia
Ingredienti per 8-10 persone Per la pasta : 300 g di farina, 100 g di burro, 50 grammi di strutto, 150 g di zucchero, 3 tuorli d’uovo, un pizzico di sale.
Per il ripieno : 400 g di ricotta romana, 200 grammi di grano (tenuto a macerare in acqua Fredda per almeno 4 giorni), 4 uova, due albumi, 200 g di zucchero, 150 g di buccia d’arancio e cedro canditi, 100 g di ciliege candite, 1 litro di latte, un pizzico di cannella, la buccia di mezzo limone,
20 g di fiori d’arancio, una noce di burro , un pizzico di sale.
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Prima la Leggenda della Pastiera
L’origine della Pastiera è antichissima e proviene da culti pagani per celebrare l’arrivo della primavera.
La leggenda dice che la sirena Partenope aveva scelto come dimora il bellissimo golfo di Napoli e da lì cantava con voce melodiosa e dolcissima. La gente allora per ringraziarla di questo meraviglioso canto le portò dei doni, sette doni per l’esattezza, come le sette meraviglie del mondo, ognuno dei quali aveva un significato:
1) la farina, simbolo di ricchezza,
2) la ricotta, simbolo di abbondanza,
3) le uova, simbolo di riproduzione,
4) il grano cotto nel latte, simbolo della fusione del regno animale e di quello vegetale,
5) i fiori d’arancio, profumo della terra campana,
6) le spezie, omaggio di tutti i popoli
7) lo zucchero (naturalmente allora c’era il miele) per acclamare la dolcezza del canto della sirena.
La sirena gradì i doni, ma nel raccoglierli li mescolò in un amalgama che le lasciò tra le mani la prima pastiera di cui fu l’inconsapevole autrice.
La pastiera è entrata poi nella tradizione cristiana diventando il dolce con cui festeggiare la Santa Pasqua. Ancora oggi è presente sulla tavola pasquale in tutte le famiglie ed è simbolo di pace.
Poi la ricetta della Pastiera Napoletana
- Setacciare la farina con lo zucchero e il sale, mettervi al centro il burro, lo strutto e i tuorli d’uovo; impastare. Quando l’impasto è pronto avvolgerlo con un telo e far riposare per circa 30 minuti.
- Mettere a macerare in un decilitro di acqua tiepida i fiori di arancia per una mezz’ora.
- Scolare il grano, pesarne 250 g; farlo cuocere con il latte, la buccia di limone, il burro, sale un poco di cannella e due cucchiai di zucchero, finchè il latte non sarà totalmente assorbito.
- Togliere la buccia del limone, far raffreddare il composto, metterlo in una terrina, aggiungervi la ricotta, lo zucchero e la cannella in polvere rimasta, i canditi tagliati a piccoli pezzi e l’acqua di fiori d’arancio filtrata.
- Unire uno alla volta i 4 tuorli d’uovo ed infine gli albumi montati a neve.
- Stendere 2/3 della pasta dello spessore di 3 mm e rivestire una tortiera imburrata e infarinata; versarvi il composto.
- Stendere la pasta rimasta, tagliare delle strisce larghe circa 2 cm ed adagiarle sopra il ripieno.
- Far cuocere la pastiera per circa 1 ora a 180°.
- A cottura ultimata, far raffreddare e spolverare con zucchero velo.
Varianti e consigli:
Se non avete troppo tempo per fare la pasta, comprate una confezione di pastafrolla già pronta: non è la stessa cosa, ma è meglio di niente.
Se non trovate lo strutto o volete un impasto più leggero sostituire lo strutto con
Olio extra vergine di oliva.
Il grano si può trovare in alcuni supermercati già cotto in barattoli; lo stesso vale
Per l’essenza di fiori di arancio ( si trovano in vendita fiale con l’essenza).
Per rendere ancora più profumato il tutto, si può aggiungere all’impasto due
Cucchiai di un liquore aromatico (possibilmente lo Strega; va bene anche il
Limoncello o il rum).
Gusto personale: io sostituisco 100 g di canditi con ulteriori 100 g di ricotta.
Scusatemi se ho strabordato... Buon divertimento e naturalmente... Buon appetito.
26 commenti:
oK Pino, prendo una settimana di ferie e ci provo.
I fiori d'arancio, però... mi toccherà anche risposarmi
Pino, ma non facciamo prima se la fai tu? ;-)
Aspettiamo Pino e Lalu al prossimo birrale con le loro prelibatezze.
comunicazione di servizio: fate il pieno, cominciano blocchi dei tir dappertutto
Se festa sarà, festa sia. Mi prenoto con una specialità mia.
Ottima e cosi fa anche rima .
F.to Arturo, neh ! :-)
Faccio outing:
A me non piace la pastiera.
Ecco, l'ho detto. Cioè, un morso va bene, ma non vado oltre.
Però a casa mia non manca mai a Pasqua.
Daddy : certo che la farò.
Arturo: eseguito immantinente.
Sull: preferisci babà o sfogliatelle?
Sfogliatelle a me a me a me
I BABA'.............
Mia moglie ne va pazza e io ne subisco il fascino (dei babà, mica di mia moglie. Quella non mi intorta mica...)
e' considerata eresia togliere la componente agrume nella preparazione? al solo sentirne l'odore sto male...
Lalu... è la prima volta che sento di una "allergia" agli agrumi.
Si potrebbero anche togliere, ma oltre alla componente sapore, verrebbe compromesso anche l'odore e non sarebbe più la stessa cosa.
Pino, sfogliatelle anch'io. Ma a casa mia arrivano solo pastiere, strufoli e calzoncelli. Quest'anno è arrivato un dolce nuovo, il parrozzo; buono buono.
Per quanto riguarda i miei gusti però, sono pazza del Bunet! Piemontesissimo.
Sull.. Il Piemonte è la regione che conosco meno e di cui so pochissimo di specialità tipiche.
Cos'è 'sto Bunet?
pino
il bunet non è nient'altro che la gatta (bu)di Lalu (ma quanto mi ami tu)in rete (net).
Forse !.
f.to Arturo, neh !.
arturo miao miao prrr prrrr
firmato bu
Il Bunet è un dolce della consistenza di un budino a base di cioccolato e amaretti. E' una roba che mi toglie il fiato. Mia mamma, stranamente, lo sa fare benissimo ed io ne sono ghiotta. Nei ristoranti è l'unico dolce che prendo. Se lo vedo lo devo mangiare. Esistono anche le versioni della Cameo e simili, ma fanno cacare. Purtroppo non è semplice da fare. Devono esserci due strati di consistenza diversa. Non è da tutti. Può capitare di trovarlo in versione NON buona.
http://www.tiguido.org/ti-guido-alla-gastronomia/wp-content/uploads/2007/04/bunet.jpg
Ho ordinato il libro di Catone&Lorentz "I sette nani...".
Perché pensa che dovremmo assumerla? Risposta giusta: “Credo che la vostra ricerca sia allineata alle mie attitudini professionali e agli skill che ho maturato in altri contesti altamente specializzati”. Risposta sbagliata: “Ti do un indizio, sciacquino: avete pubblicato un’inserzione sul giornale. Senti il capo, che magari l’ha messa lui senza dirti una minchia”.
Sto ridendo in ufficio da 15 minuti. Questo libri mi servirà...
Se non sbaglio è il libro di cui ci parlava Kundo al 442..
Sull non sbagli.
Pino, l'importante è che Loden non assuma pastiera, lemoncello e birra insieme. L'ultima volta non è stata un successo....
Il bunet e' buonissimo, l'ho assaggiato una volta in un ristorante vicino a villanova d'asti se non sbaglio si chiamava il jolly ....... ahahah che ricordi
Cape sicuro sicuro delle tre la colpa era della pastiera
Cuggino, visto che te la ridi ne avrete sicuramente fatto un uso improprio...c'avete tinteggiato le pareti del ristorante col bunet? :)
Lagrein, Cuggino e il suo illustre collega erano dalle parti di Sull a cozzovigliare per lavoro...
Io, invece, devo restare in ufficio. E quei due mi pigliano pure per il culo!
aaahh, è per quello che se la ride...perfido!
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