1 dicembre 2010

Boniek

Da Tuttosport


Lei, seguendola sulle reti Rai, si è sempre espresso negativamente sulla Juventus pre Calciopoli. Considerando gli sviluppi del processo di Napoli, oggi, che idea si è fatto?
«Di calciopoli posso dire che si sa che c’è stato un periodo in cui le squadre non hanno rispettato il fair-play, quello che dovrebbe essere il gioco del calcio. Sono state coinvolte tante squadre e anche la Juventus ha avuto le sue problematiche. Non seguo il processo di Napoli perché quello che succede nel calcio non sono cose che possono condannare le persone a livello penale. Dico, in maniera molto sincera, che se io giocavo in una squadra e un mio dirigente prima della partita chiamava 50 volte l’arbitro sarei rimasto male. Tutto qua».


Ma se questo non fosse avvenuto, anzi era tutto lecito, da giocatore, come si sentirebbe nel subire la distruzione della propria società e la sottrazione di due titoli legittimamente vinti sul campo?
«Io ho avuto sempre rispetto per i giocatori della Juventus. Devo dire che non avevo simpatia per la vecchia dirigenza, non per tutti e tre, ma per due sicuro. Non posso nascondere che mi davano fastidio certi atteggiamenti, di essere infallibili, superiori, che poi alla fine hanno messo la Juventus su una cattiva strada. La Juventus , grazie a Calciopoli, ha avuto tanti vantaggi: si è liberata di tanti calciatori con contratti stramiliardari, si è rifatta la squadra nuova, dirigenza nuova, presidente nuovo».


E’ stato distrutto uno squadrone sulle basi del nulla, non le sembrano delle dichiarazioni temerarie visto quello che sta emergendo dal processo di Napoli?
«Ma che cosa sta emergendo? Sta emergendo che nessun dirigente della Juventus ha cercato mai di aggiustare una partita?»

E' emerso in aula che anche le presunte Sim svizzere erano intercettabili...
«Non voglio fare un giudice, ma io non ho mai usato in vita mia una scheda svizzera. La mia opinione è che Luciano Moggi non fosse uno a cui piacesse vincere in modo naturale. Io ho davanti agli occhi tutte le partite».

Scusi, ma a quali partite si riferisce?
«A Genova ci fu un rigore dato da un arbitro...lasciamo perdere. Poi in un Bologna-Juventus in cui la Juve ha avuto un aiuto a uno-due minuti dalla fine. Se poi volte dire che la Juve è stata vittima di una trappola…». 

Nel nuovo stadio saranno presenti 50 stelle dedicate alle “leggende bianconere” ed a lei ne è stata assegnata una: come interpreta il malumore di parte della tifoseria che non ha gradito la cosa?
«Ho sentito questi malumori è mi è dispiaciuto molto soprattutto poi perché la motivazione la reputo ridicola: “per poca gratitudine”, ma a chi? In campo con la Juventus ho sempre dato tutto, non risparmiandomi mai. Il presidente Agnelli mi ha mandato una lettera per far parte delle stelle nel nuovo stadio ed io ne sono onorato. Non è che tutti quelli che hanno giocato per la Juventus debbono per forza essere anche tifosi juventini. E’ bello anche confrontarsi con opinioni differenti. So quello che ho fatto per la Juventus e ,se i tifosi non mi vogliono nel nuovo stadio, dico che la storia non si può cancellare. Non ho mai parlato male della Juventus. Se io critico qualcuno che in passato si è comportato male sono affari miei. Se poi i tifosi non vogliono che vi sia la mia stella nel nuovo stadio io non morirò mica, ma in campo ho fatto la storia della Juventus ed ho sempre onorato la maglia dando tutto quello che potevo dare. Ricordo che ero un beniamino dei tifosi, che esponevano striscioni come “Zibì forever”. Se ce l’ho con qualcuno, ce l’ho solo con chi ha rovinato l’immagine della Juventus. Sono certo che un domani quando andranno via Marotta & C. nessuno dovrà ripulire l’immagine della squadra».

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