30 maggio 2008
M.M. 2
Si può essere daccordo su tutto o su niente.
Per carità il mondo è bello perchè è vario.
Per qualcuno il Mancio era semplicemente un raccomandato, un fighetto alla guida di un gruppo di campioni sostanzialmente in grado di vincere senza un allenatore. Per altri invece Mancini è stato un allenatore capace di gestire uno spogliatoio gravido di teste di cazzo, sempre pronto a lottare contro tutto e contro tutti, l'unico in grado di dimostrare all'Inter dopo un ventennio come si fa a vincere.
Naturalmente è lecito per chi apre il portafoglio poter decidere in assoluta indipendenza. perciò Moratti ha, di fatto, agito di diritto nel momento in cui ha deciso di disfarsi dell'allenatore.
E, ovviamente, il Mancio dal punto di vista finanziario non ha (o non dovrebbe avere) di che disperarsi visto che con quello che piglia lui in un anno la mia famiglia vivrebbe per alcune generazioni.
Tuttavia, di nuovo, la dirigenza nerazzurra ha palesato in maniera "penosa" un'incapacità cronica nascosta dietro una ridicola maschera bulgara.
La ricerca di un escamotage per evitare l'esborso di quanto dovuto al Mancio (e ragazzi i contratti vengono letti e sottoscritti da entrambe le parti) rappresenta un danno d'immagine per la Società di ragguardevole dimensione.
La signorilità di Moratti è scomparsa rumorosamente, per lasciar posto ad un'immagine, per dirla alla M.M., "antipatica".
Non so se mi spiego ma, di fatto, l'Inter sta licenziando per giusta causa l'unico tecnico che l'ha fatta vincere negli ultimi!
28 maggio 2008
M.M.
Ho perdonato a quest'uomo anni di fallimenti.
Ho perdonato a quest'uomo un 6-0 umiliante.
Ho perdonato a quest'uomo Lippi, Hodgson e Lucescu.
Ho perdonato a quest'uomo cessioni assurde.
Ho perdonato a quest'uomo acquisti indegni.
Ho perdonato a quest'uomo l'incapacità assoluta di difendere l'Inter dai ladri.
Ho perdonato...
Oggi no.
La scelta fatta magari ci regalerà nuve vittorie, e io, da interista, ne sarò contento, ma se così sarà ciò dipenderà dal caso, dal destino, non dalla programmazione.
Per quattro anni non abbiamo cambiato allenatore, non era mai successo sotto la gestione Moratti e sono arrivati sette (7) trofei.
Per quattro anni abbiamo zittito i cori e le prese per il culo delle curve avverse.
Con Mancini abbiamo ritrovato l'orgoglio di essere nerazzurri bauscia.
Oggi perdiamo uno di noi, uno che ci credeva nell'Inter vincente.
Tranquilli ci rimangono Recoba, Figo, Adriano e le vedove di Moggi.
Caro Moratti, l'Inter non è un sentimento, è una squadra di calcio.
Punto.
Grazie Mancio!
Tuttavia i successi colti in questi anni hanno minato le basi di una Società che della incapacità di vincere aveva fatto la propria bandiera.
L'immagine dell'Internazionale FC è stata sistematicamnte rovinata da un allenatore senza scrupoli capace di allontanare giuocatori del calibro di Recoba e Adriano.
La dirigenza ha cercato di porre rimedio ad una situazione sempre più grave grazie all'acquisto, caldeggiato dal Sig. Figo, dell'ottimo centrocampista Maniche, che tuttavia non ha trovato il meritato spazio nella rosa nerazzurra.
Queste, ed altre ragioni hanno convinto la proprietà a prendere questa difficile decisione.
M.M.
26 maggio 2008
Rognone d'Oro 2007/2008
Roma – Inter: 2-1
In una partita nella quale la par condicio arbitrale è stata applicata sola tra al Roma e le sue riserve, i giallorossi battono l’Inter e conquistano la Coppa Italia.
Partita vera, non come quella ciofeca dell’anno scorso con i nostri a rincorrere dopo il doppio vantaggio romanista.
Non pensavo che avremmo tenuto il campo così dignitosamente vista la lista degli infortunati e viste le condizioni fisiche palesate nel finale di stagione.
Comunque una buona mezz’oretta di dissenteria Totti e compagnia bella l’hanno passata.
Da ricordare il Romanista, il buffo giornaletto della capitale, che sta esaltando la finale di coppa come la rivincita dei giusti sui malvagi, degli equi sugli iniqui, della bontà sulla cattiveria, del Bene contro il Male, dimenticandosi di ricordare che l’arbitraggio è stato amabilmente casalingo (vedi gol di Perrottta e sceneggiate di Vucinic).
L’ultima nomination la regalo a Cesar, sgraziato, irritante persino inutile nel suo calpestare l’erbetta.
Molto bene invece Pelè e Maxwell a mio avviso i migliori in campo per l’Inter.
Per la conta finale delle nomination e l'assegnazione dell'ambito premio aspetto la prossima riunione della giuria degli esperti (mua...)
Nella foto: un augurio...
24 maggio 2008
La disgrazie non vengono mai da sole
Copioincollo dal sito di Suma
...Milanista in ogni momento...
Caro Mauro, domani mi sposo...e sa la colpa di chi è????....di SuperPippo Inzaghi e il suo gol al parma nel gennaio del 2007...se lo ricorda?...mancavano più o meno 10 minuti e lui con una zampata su una punizione di Pirlo insaccò sotto la Sud... da li...la fine della mia libertà ahahahah...mi sono girato verso quella che domani sarà mia moglie e le ho chiesto di sposarmi!!! ...lo dica a Pippo appena lo vede...ha un single sulla coscienza!!! :-)))) FORZA MILAN!!! Alberto |
Alberto |
Amelia |
Ragazzi sta gente non è messa bene!
Non vinciamo ma se...
23 maggio 2008
Merdoglio
CLAUDIO COLOMBO Cosa è l’orgoglio per definizione? Eccessivo senso della propria differenza dagli altri? Oppure fierezza, senso della propria dignità, vanto? L’orgoglio è (anche) uno dei sette peccati capitali che però può diventare virtù. Secondo Massimo Moratti presidente-padrone dell’Inter campione d’Italia, figlio di Angelo che seppe vincere tutto per davvero, orgoglio è uno scudetto conseguenza di uno tsunami giuridico-sportivo. Scudetto per un campionato (non) vinto con l’Inter terza, staccata di quindici punti dalla Juventus campione. Cioé la virtualizzazione forzosa di una involontaria vittoria. Siccome l’orgoglio non ha bisogno di un oggetto, un qualcosa di cui sentirsi orgogliosi (nella fattispecie lo scudetto non scudetto), sarebbe stato bello che quel surrogato di trionfo in contumacia si fosse trasformato nel gesto sublime: la remissione dopo l’ultima conquista, quella vera. Come da consigli di uno dei saggi che illo tempore quel titolo contribuì ad assegnare per meriti non proprio acquisiti sul campo. Quindici punti di distacco significano qualcosa di più che una ingiustizia assoluta. Significano anche qualcosa d’altro. A prescindere dai (superflui quindi protervi) maneggi di altri. Si è orgogliosi quando si ha qualcosa da perdere e di converso umili quando c’è qualcosa da guadagnare. Perché dopo una contesa anche a colpi proibiti, il prepotente meno sopportabile è quello che pretende l’applauso, comunque e ovunque. Perché sbagliare è umano, dare la colpa agli altri ancora di più. Oppure pretendere d’essere orgogliosi. Per forza. Per uscire dalla metafora ed entrare nello specifico, l’orgoglio (non la protervia) in assoluto non è anelito a voler primeggiare con ogni mezzo, poiché si può essere orgogliosi per una sconfitta, sofferta però bella e farsene una ragione. Come l’utopia che non tiene conto delle lezioni del passato, subisce il presente e sogna un futuro che non vivrà. Senza dover andare troppo a ritroso nel tempo, un esempio d’orgoglio l’hanno offerto Manchester United e Chelsea, ier l’altro nella notte di Mosca, al culmine d’una partita in cui ha vinto il calcio e (idealmente) nessuno ha perduto. Orgoglio è la carezza di Cristiano Ronaldo, l’ultimo fenomeno, a Bobby Charlton il sopravvissuto alla tragedia di 50 anni fa. Orgoglio è la gioia fanciullesca del sessantaseienne baronetto Alex Ferguson al quarantesimo trionfo personale. Orgoglio sono le lacrime di Terry capitano coraggioso che però ha condannato la ciurma sbagliando il rigore decisivo. L’orgoglio di chi non ha bisogno di un qualcosa di cui sentirsi orgoglioso.
Ragazzi questi hanno toccato il fondo e poi hanno cominciato a scavare.
Il problema è che stanno scavando sopra la fossa biologica e trovano solo merda.
Ricapitolando
1) poichè la Juve aveva accomulato (anche barando) 15 punti sull'Inter (stiamo ovviamente parlando dello scudetto assegnato a tavolino) allora quello scudetto non si sarebbe dovuto assegnare perchè evidentemente la Juve era più forte dell'Inter.
Come se durante ai 100 metri piani alle Olimpiadi i primi due fossero i più forti al mondo, ma tuttavia beccati dopati da far paura, l'oro non venisse assegnato al terzo, probabilmente più debole, ma non dopato.
2) Orgoglio non significa voler vincere con ogni mezzo ma rivaleggiare ad armi pari con gli avversari, con onore e vinca il più forte.
Questo bel comandamento, caro Claudio Colombo, mi faccia la cortesia: lo giri in casa Juve.
Grazie.
22 maggio 2008
Revisionismo
PAOLO DE PAOLA Che a Moratti piaccia questo clima d’odio è sbagliato. Un giornale ha, invece, il dovere di portare avanti iniziative di segno opposto. Un giornale ha il dovere di denunciare un problema e di esporne tutti gli aspetti senza, per questo, apparire provocatorio o polemico. Lunedì scorso Tuttosport aveva titolato “Sono 15” per porre l’accento su uno dei più velenosi campionati della storia e per suggerire una soluzione ( contenuta in quel 15). Quest’ultimo è stato lo scudetto dell’odio e suscita scalpore che nell’Inter qualcuno si faccia vanto di una puerile e provocatoria ( questa sì) diversità. Perché non è bello vincere senza il riconoscimento degli altri. A proposito, abbiamo ammirato (ancora una volta) la coerenza di quanti hanno urlato allo scandalo ogni lunedì per poi convertirsi alle celebrazioni finali. Gli errori arbitrali, come abbiamo sempre sostenuto, non sono scaturiti da disegni superiori, ma da incapacità umane (talvolta con forti implicazioni personali come nel caso di Dondarini). Gli arbitri, come abbiamo sempre sostenuto, hanno il diritto di sbagliare, ma il dovere di migliorare grazie anche a supporti tecnologici ormai indispensabili. Nessuno mette in discussione la legittimità dello scudetto vinto quest’anno dall’Inter, ma ci poniamo una domanda: è normale il clima del campionato italiano? Montagne di veleni che hanno sparso tensione su ogni partita e fino all’ultima giornata. Niente a che vedere con gli accettabili sfottò che hanno sempre caratterizzato le dispute fra tifosi. La verità è che tutto è cambiato dopo la consegna a tavolino dello scudetto 2006 all’Inter. Un titolo che doveva rimanere non assegnato. Badate bene, non entriamo nel merito delle sentenze, ci interessa quel seguito pasticciato e sottoposto, addirittura, all’attenzione di una commissione di saggi che non fornì mai una chiara indicazione in proposito. Anzi. Ora Moratti potrebbe fare un gesto di grandissimo spessore: rinunciare a quello scudetto. Qui non c’entra niente la simpatia del perdente e l’antipatia del vincente (roba trita e ritrita) oppure la perniciosa disputa su onesti e disonesti (anche questo un motivetto stonato). Qui è in ballo il rispetto per chi va in campo e dà l’anima per raggiungere un risultato sportivo. Altrimenti il sospetto dell’aiutino non abbandonerà mai più il nostro campionato. A meno che Moratti, spontaneamente, non rimetta le cose a posto.
Capito? Le tensioni, le insinuazioni, i dubbi, tutto nasce dallo scudetto assegnato all'Inter a tavolino, mica da Calciopoli.
Fantastico, e il cerchio si chiude.
Naturalmente a questi gobbi del cazzo non è mai venuto in mente di restituire gli scudetti rubati che non erano finiti nel calderone delle indagini.
Merde!
L'editoriale
Il nostro Paolo Pe Paola torna a scaldare i nostri cuori con un altro editoriale storico.
Vi confesso che mi mancavano le minchiate di Tuttopork ma la vittoria scudetto di domenica ha risvegliato l'ulcera juventina.
A questa gente consiglio vivamente una bella gastroscopia.
Consiglio quella perchè in culo l'hanno già preso e la rettoscopia, quindi, non avrebbe più effetto.
Comunque, caro direttore, ti regalo il titolo e l'editoriale completo per domani:
Perchè la Juve deve rinunciare ad una decina di scudetti.
Perchè li ha rubati....
Ste merde parlano di etica e sono i maggiori responsabili del sovraffollamento delle carceri italiane.
Siete ridicoli.
20 maggio 2008
Scudetto ombra
19 maggio 2008
VOCE DEL VERBO ROSICARE
Su Wikipedia non potete trovare una spiegazione più esauriente della voce ROSICARE.
Il sommo maestro che ci illumina di saggezza è il direttore di Tuttosport Paolo De Paola.
Abbiamo vinto contro tutta l’Italia » ha affermato Moratti quasi con orgoglio.
Il presidente dell’Inter ha detto anche di essere « fiero » di questa situazione. Ma vi sembra normale? Da che cosa discende la pretesa ( e pretestuosa) sindrome da accerchiamento che esalta tanto l’animo nerazzurro nei confronti « degli altri » ? A noi non convince affatto questa sublimazione della diversità nel nome di valori finti e costruiti a tavolino. Di un fraintendimento totale dei valori dello sport, dello spirito di sana competitività che invece dovrebbe essere alla base di ogni manifestazione agonistica. Siamo persuasi che ci sia un peccato originale da sanare: lo scudetto assegnato a tavolino. Moratti dovrebbe avere il buon senso di restituire quel titolo per riaprire, forse, un percorso di riconciliazione nazionale. Ne abbiamo fatto l’oggetto del titolo del giornale perché è un sentimento diffuso. Guardate che c’è qualcosa di vero e di profondo nelle parole che rallegrano ( purtroppo) il presidente dell’Inter. E ci spiace che il numero uno nerazzurro non colga il preoccupante messaggio di fondo. Che non risiede affatto nell’esaltazione della diversità, nè nell’antipatia verso il potente di turno. No, c’è qualcosa che affonda nella rabbia per ciò che è stato ritenuto un eccesso e un abuso. Una vera e propria espropriazione che ha fatto saltare il banco del ragionamento e ha trasferito su ogni argomento e su ogni partita il peso del sospetto. Prendete il campionato di quest’anno. Stavolta non c’entra la Juve, ma la Roma. Tutta la stagione è stata un susseguirsi di veleni e di accuse. Al termine di ogni competizione i complimenti dei rivali sono, solitamente, il trofeo più esaltante per un vincitore. Uno speciale percorso d’onore fra chi si è combattuto. Ma li avete sentiti De Rossi e Spalletti? Vi sono apparse le parole di chi ha riconosciuto il pieno merito dell’avversario? AMoratti piace molto questa situazione esclusiva, ma lo sport è condivisione, è apertura, è lealtà, è rispetto, è attenzione per gli altri. Altrimenti diventa uno sgradevole esercizio muscolare ( grazie ai soldi). L’antipatia del potente è fisiologica, il potere dell’antipatico è destinato a crollare in un fragore di applausi. Da tutta Italia.
Consigli per gli acquisti
Mannamoci i regazzini!!
Bella questa.
Il Tgcom riporta una battuta di Moratti che ad una domanda di un tifoso "andiamo a vincere anche la Coppa Italia" ha risposto: "A Roma ci manderei i ragazzini".
Il Tgcom (direttore il giallorosso Liguori) sta sbroccando di brutto e non pago delle solite cazzate che riporta oggi inaugura anche la rubrica "un mio amico mi ha detto che Moratti avrebbe detto...".
Caro Liguori non è che mi vai a fare la fine di Padovan?
Nella foto: Little Tony Liguori
CAMPIONI DELL'ITALIA!!!
I effetti la prima pagina è quella dell'anno scorso, cose che possono succedere, d'altra parte loro, l'anno scorso, stavano in B.
Comunque noi siamo CAMPIONI DELL'ITALIA TUTTA!!!
Grazie ai miei carissimi amici che mi hanno intasato il telefono di messaggi augurali in questo week-end (c'erano anche dei milanisti...) e grazie a De Rossi per la sua sportività (ma loro non ci credevano) ma soprattutto grazie a Liguori, il director di TGCOM, ieri sera a Controcampo mi ha fatto scompisciare dalle risate.
Dio como godo!
17 maggio 2008
Iattura
Ci sono persone, ovviamente gobbi di merda, che continuano a farmi gli auguri e professano una incrollabile fiducia nella vittoria dell'Inter.
Che il Dio del calcio li punisca una volta per tutte!
Peppino Prisco, nostro protettore, intercedi presso gli uffici preposti perchè agli iettatori vengano riservate le più grandi pene sportive, ed assicurati che il tutto avvenga nel più breve tempo possibile.
15 maggio 2008
Reazione a catena
Dunque nemmeno i tifosi nerazzurri potranno seguire la propria squadra nell'ultima partita di questo campionato.
Decisione {ciao Marco!} per me tanto ingiusta quanto foriera di nefaste conseguenze.
Per carità se io fossi il questore di Parma e mi si prospettasse l'ipotesi di un'invasione di tifosi della Roma che hanno deciso di farsi autogiustizia da soli, [ciao Sumasuka!] per carità, dicevo, io stesso avrei imposto il divieto di accesso allo stadio per i tifosi interisti.
Tuttavia(ciao Alessio!) la decisione appare iniqua perchè se una colpa esiste, ebbene questa è dei tifosi di Roma e Catania che si vogliono così bene...
Inoltre, se io non ho commesso nessun reato, ne se ne può azzardare l'ipotesi, mi domando perchè mi deve essere vietato di fare un'azione, andare a vedere una partita, che di illegale non ha un bel niente.
Ma, l'ipotesi che più mi solletica è la conseguenza diretta che discende da questo contesto incrociato: la finale di Coppa Italia tra Roma e Inter che, come sapete, si giochera a Roma.
Cosa facciamo? Divieto di trasferta dei tifosi interisti a Roma? E poi per par condicio partita a porte chiuse?
E voi cosa ne pensate?
{[ciao Zoscar!] [ciao Entius!] [ciao Brot!]}
Dio mio come sono educatissimo!
13 maggio 2008
Grazie Marco!!!!
Dopo la rabbia l'orgoglio
Diciamoci la verità, scomodare la Fallaci per il titolo di un post su una partita di calcio è un pò troppo ma, concedetemelo.
Lo richiede, sportivamente parlando s'intende, la congiuntura attuale del Campionato (sti cazzi...), lo impone il senso del dovere che dovrebbe permeare i nostri prodi e lo consiglia il senso di rivalsa che deve spingere la squadra ed i suoi tifosi verso quest'ultima partita.
Sveglia! Non cadiamo nel gioco sciocco e puerile dei media italiani.
Ieri sera ho persino sentito Liguori scatenare polemiche su presunti giochi di potere occulti dietro il licenziamento di Cuper (un uomo che è arrivato per salvare il Parma e lo ha lasciato buon terz'ultimo ad una giornata dalla fine...), ho visto fratelli tifosi stracciarsi le vesti e fustigarsi (va bè erano feticisti) con particolare accanimento.
Sveglia noi siamo interisti bauscia!!!
E i veri bauscia il Parma se lo mangiano con la michetta.
Torno a ripetere, siamo artefici del nostro destino.
E allora silenzio stampa fino a domenica, outing fino a sabato, e le palle in campo alle ore 15.
I coglioni è meglio che restino a casa.
Nota di servizio: ma come cazzo si fa la parentesi quadra?
E quella graffa????
12 maggio 2008
Dimenticavo
Giusto per dare un'informazione completa, come dire a 360 gradi.
11/05/2008 Napoli - Milan: 3-1
Il Milan si mette a 90° e Hamsik, dopo il gol, piglia pure per il culo il gioiellino rossonero Pato.
A proposito di Pato vogliate cortesemente svilupparmi questa proporzione:
PATO : BALOTELLI = 25.000.000: X
Dove la X rappresenta il costo del cartellino di Balotelli.
Vabbè Balotelli l'abbiamo pagato 300.000 eurozzi, però un ripassino di matematica vi avrebbe fatto bene.
Consigli per conigli
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