29 aprile 2010

Pensierino della sera


Non è che adesso dobbiamo ringraziare Tagliavento e compagnia per averci fatto allenare a giocare in inferiorità numerica?

Grande


















Io non riesco a smettere di ridere.
Chissà cosa gli ha detto?

Come l'hanno presa loro

Grazie
























In finale potevamo arrivarci solo così.
Con le unghie, il carattere, l'orgoglio e la voglia di realizzare un sogno.
E' stata la vittoria della squadra, non dei singoli. Naturalmente è stata la vittoria del Mou che ha saputo, prima di tutto, dare personalità ad un gruppo che in Europa si perdeva regolarmente.

Se ne era andato Ibra, lui voleva vincere la Cempions e non lo credeva possibile nell'Inter.
E' arrivato Eto'o e il Mou lo ha trasformato in un terzino dal gol facile, da primadonna a primo faticatore.
Poi è arrivato Snejder, scartato dal Real Madrid, e si è rivelato un gioiello purissimo.
Insieme a loro ecco Lucio, un monumento alle palle. Un brasiliano con la faccia da tedesco, scoordinato all'inverosimile ma fatto di acciaio. In lui Samuel ha trovato il compagno di reparto perfetto.
Poi tutti gli altri, dal capitano a Maicon che sembra rinato nel finale di stagione a Deky a Julio Cesar che ieri sera è stato enorme, perfetto. Tutti insomma.
Tranne Mario, lui è rimasto un bambino viziato in un gruppo di uomini.

Ora si va a Madrid, perchè non si è ancora vinto nulla.
Poi c'è una partita da vincere domenica sera e poi c'è la Coppa Italia.
Sarà durissima.

Ma ragazzi io l'Inter in finale di Cempions non l'ho mai vista.
Io un'Inter così grande non l'ho mai vista.

L'occhio della madre

















La corazzata Potemkin è una cagata pazzesca

28 aprile 2010

La remontada


AAAAAAAARRRRRRRGGGGGGGGHHHHHHH


Stasera che sera
























Già che ci siamo finiamogli anche questa che se aspettiamo loro.

Aggiornamento delle 18:00 MERDA

27 aprile 2010

26 aprile 2010

Una settimana da Dio?









Sulla lite Perrota - Vucinic del primo ho capito a quanto sommava la paura targata Roma.
Avevano il braccino corto e lo avevano già ampiamente dimostrato nel secondo tempo con l'Atalanta e nel derby con la Lazio.
Se aggiungete che Totti e De Rossi bisogna toglierli perchè sentono troppo la partita...

Chiaramente non è ancora finita. Il prossimo turno ci vede in trasferta all'Olimpico sponda Lazio e ai biscotti è meglio non crederci mentre la Roma va a Parma e vedremo se ha ancora la testa per provarci.

Ora inizia la settimana più dura della nostra vita da interisti.
Semifinale di ritorno Cempions, poi domenica la Lazio. Mettiamoci pure che siamo in finale di Coppa Italia.
Ma che stagione è?
Certo c'è il rischio di non vincere nulla (da ieri sera il rischio è un pò meno alto) ma c'è anche la fantastica opportunità di provare a fare qualcosa di straordinario.

Secondo voi lo capirà cosa si stà perdendo il Mario?


Nella foto: ecco perchè piangeva Mexes

25 aprile 2010

Roma - Sampdoria: 1-2


A forza di usarlo prima o poi il culo finisce.

24 aprile 2010

Inter - Atalanta: 3-1


Vittoria doveva essere e così è stato. Con l'aggiunta del brivido iniziale che rende la vittoria ancora più gradita.

Mi preoccupano le condizioni di Snejder e spero si tratti solo di un pò di pretattica.

Ora tocca alla Roma che incontra la Samp, ultimo vero ostacolo delle sue ultime partite da disputare.

Noi invece abbiamo un appuntamento a Barcellona. Loro sono sul nervoso andante, stanno caricando il pubblico a mille come mai in questi ultimi anni. Segno che ci temono.


Sarà una settimana adrenalinica. L'aspettavamo da anni.
La nostra voglia deve essere superiore alla loro bravura. Si può fare. Ci si deve provare.
Se prima della partita d'andata nutrivo poche speranze ora il risultato dell'andata ci deve dare la carica giusta. Niente barricate ma ripartenze veloci e ciniche.
Sperem
Aggiungo che i cuginetti dopo i proclami di sorpasso sono tornati ad una distanza più consona alle loro potenzialità: - 9

23 aprile 2010

Deciditi









Appena il tempo di rilasciare il comunicato stampo con le scuse ed ecco che Balotelli lascia il ritiro di Appiano dopo (si narra) l'ennesimo litigio con il Mou e alcuni compagni.

Io, sinceramente, ne ho le palle piene.
Balotelli deve essere messo fuori rosa, multato a dovere e spedito con foglio di via d'urgenza alla Primavera.

Se la sua e di Raiola è una strategia mi ricorda molto il modus operandi di Moggi.
Prima lo strappo, poi le scuse, poi un nuovo strappo e di nuovo le scuse che precedono un nuovo strappo.
Se non è una strategia allora vuole solo dire che è un pirla al cubo.

Non so cosa sia peggio.

21 aprile 2010

Lo trovo giusto



Ciascun tifoso però potrà portare solo un kalashnikov a testa.

Inter - Chelsea: 2-0 (raddoppio di Quaresma)














Il Quaresma per trivellare trivella...

Luana Belletti, sorella del terzino del Chelsea, Juliano, ed ex di Cristiano Ronaldo, è la nuova fiamma di Ricardo Quaresma.

I Belive



















Io non ci credevo che l'Inter potesse provarci veramente a vincerla questa Cempions.
Non ci credevo perchè anche negli ultimi anni, anche con Mou l'anno scorso, la squadra aveva dimostrato di peccare in personalità.
Si affidavano tutte le speranze in Ibra, l'uomo della provvidenza, uomo però che in Europa non risultava decisivo.
E' cambiato tutto, e nel giro di 12 mesi l'Inter ha acquisito un'autentica dimensione internazionale.
Sei vittorie consecutive in Cempions, avversari di rango battuti con personalità e voglia di vincere.

Non si vede più la paura, quella paura che aveva consentito al Manchester U. l'anno scorso di fermarci subito, dopo pochi minuti e di riportarci in italia con una nuova, ennesima delusione.
Ieri sera, dopo il gol del Barca, la squadra non si è smarrrita, ha ripreso a giocare a calcio colpendo gli avversari nei loro punti deboli.
La preparazione della partita, e non è una novità, è stata perfetta.
Complimenti al Mou!
Non è finita, you know, ma non posssiamo più nasconderci, non possiamo rovinare una stagione con una prestazione alla vecchia maniera mercoledì prossimo.
Certo si può arrivare in finale o si può tornare a casa, l'importante è crederci e confermare quello che abbiamo vedere ieri sera.
Io voglio vedere l'Inter in finale, voglio la Coppa, proviamoci!

P.S.: per la cronaca non ho dormito una fava. Troppa adrenalina in corpo. Ne avessi passata la metà a Balotelli...

20 aprile 2010

Inter - Barca: 3-1






Adesso dobbiamo crederci!
Voglio la stessa cazzuta voglia di vincere anche da loro.
Sarà una battaglia, ma noi siamo una signora squadra con due palle enormi.
Sappiamo soffrire e sappiamo colpire.
Grande Inter!!! Sei vittorie sei consecutive in Cempions!!!
Nota negativa: io sono sempre stato per il recupero di Mario. Stasera, dopo questa partita, lui non doveva buttare la maglia.
Nella foto: che partita! Anche Pique sempra dire: "Io c'ero!"

Inter - Barca



















Non entro in clima partita.
Non so se devo preoccuparmi.
La sfanghiamo o ci massacrano?
Secondo me o facciamo grandi cose (ma bisogna fare la partita perfetta) o ci sotterrano, vie di mezzo non ne vedo.

Io metterei una punta sola, Balotelli, con dietro Snejder Deki, Cambiasso, Zanetti e Motta, dietro a quattro con Maicon, Lucio e Samuel e Chivu.

Dimenticavo
Se Julio non fa cazzate è meglio...


Aggiornamento delle 18:22: CACCA

Ridicoli
























A oggi, dopo neppure due settimane dall’avvio dell’iniziativa ( partita l’ 8 aprile scorso), sono quasi diecimila i ta­gliandi - reperibili tutti i giorni sul nostro giornale ­che ci sono stati spediti, opportunamente compila­ti con nome, cognome, fir­ma e località.

14 milioni di tifosi e 10.000 tagliandi?
Questo è un successo?

Comunque per la Digos i tagliandi sono solo 1.500

Nella foto: una cazzata grande grande

18 aprile 2010

Er capitano















La Roma ringrazia la lazio per il gentile cadeau e mantiene la testa del campionato.
Si è trattato di un suicidio, la Roma si era completamente aggrovigliata nel primo tempo.
La paura di vincere la sentono eccome, e si era già visto contro l'Atalanta.
Meravigliosi i tuffi di Toni (la sua interpretazione è sempre da premio Oscar) e di Menez.

Poi mi piace tanto la "classe" del capitano giallorosso. Fuori dallo stadio ci sono scontri tra le tifoserie e lui si concede questi gesti.
Nessuno però ne costruirà un caso...

17 aprile 2010

Join it



Sergio mi gira questo grazioso link.
Gustatelo, magari in compagnia di un gobbo.

Moggi's way 2





















Quei piccoli particolari che non troverete su Tuttosport:

Alla fine dell’udienza di martedì si è avvicinato al pubblico ministero per una stretta di mano immortalata da fotografi e telecamere. «Mi hanno fatto molto piacere le cose che ha detto», ha sorriso a Giuseppe Narducci. «E a me ha fatto piacere sentire la sua voce nelle intercettazioni», ha ribattuto gelido il pubblico ministero guardando negli occhi Nicola Penta. Il consulente informatico di Luciano Moggi, stando alla presentazione di sé che fa con i giornalisti, che in queste settimane sta “riesumando” le conversazioni intercettate nell’inchiesta “off side” distillando anticipazioni alla stampa. Di lui qualcosa si sa. È ad della First Sport Consulting, l’agenzia (sconosciuta persino a Google) a cui Moggi ha affidato il compito di passare al setaccio le oltre 171mila intercettazioni disposte dalla procura di Napoli ed eseguite dal Nucleo Operativo dei carabinieri di via in Selci a Roma. Si sa che è stato un capo ultras della curva cesenate e body guard di Eros Ramazzotti. Si sa poi che, assieme all’ex portiere del Milan Sebastiano Rossi, è stato denunciato per aver più volte minacciato (fra il 2003 e il 2005) un ragazzo di Cesena, forse per una questione di donne. Dettagli, tutto sommato. Quello che si sa molto meno, o che comunque pochi ricordano, è che nelle intercettazioni disposte nell’inchiesta “Calciopoli” ci sono anche le telefonate di Nicola Penta, che ai tempi era considerato dai più addetto stampa di Moggi. Lo scandalo era già esploso e i processi sportivi già celebrati, ma l’ex dg della Juventus attraverso le sue rubriche su Libero e Radio Kiss Kiss si dava un gran da fare per «sviluppare delle campagne mediatiche finalizzate - si legge in una informativa dei carabinieri di Roma depositata il 15 dicembre 2007 agli atti dell’udienza preliminare - a screditare vari personaggi, tra cui anche alcuni degli ufficiali di polizia responsabili delle indagini». Un’attività in cui Penta (che, comunque, non è mai stato indagato) è stato arruolato in prima linea, tanto che è lui, come si deduce da alcune telefonate intercorse con Luciano Moggi e intercettate a cavallo fra il gennaio e il marzo del 2007, a mettere insieme un dossier da trasformare in una finta lettera da inviare alla rubrica che l’ex dirigente bianconero teneva sul quotidiano allora diretto da Vittorio Feltri. Un «taglia e cuci» insinuante a carico dei Giovanni Arcangioli (comandante del Nucleo Operativo di Roma) e Attilio Auricchio (il “braccio operativo” dei pm Narducci e Beatrice a via in Selci) in cui erano mescolate le vicende dell’agenda rossa di Borsellino, il primo era indagato per quella misteriosa storia e venne poi prosciolto, il Sisde di Mario Mori e l’attività di dossieraggio illegale in cui erano coinvolti Giuliano Tavaroli e Marco Mancini. «C’ho messo cinque giorni a fare quella lettera, non è che l’ho fatta in un giorno», si vanta in una telefonata intercettata Penta. Materiale talmente raffazzonato e maleodorante che persino Vittorio Feltri si rifiutò di pubblicarlo. Stessi personaggi e stesso modus operandi anche nei confronti del presidente del Coni Gianni Petrucci. È proprio Penta, hanno ricostruito infatti i militari grazie alle intercettazioni, ad avvicinare senza successo un carabiniere per avere notizie riguardo un incidente stradale in cui era rimasto coinvolto il figlio di Petrucci. «Verosimilmente - scrivono i carabinieri - con lo scopo di promuovere delle campagne di stampa a suo danno».

Naturalmente lui è convinto che Narducci E’ venuto a conoscer­mi e mi ha stretto la mano. E’ stato un grande onore in­contrare un magistrato che da anni combatte la camor­ra in prima linea, altro che i processi sul calcio... – poi prosegue - Noi con­tinueremo a sbobinare perché vogliamo dimostrare senza possibilità di dubbio che in quel periodo i designatori erano sommersi di telefona­te e di richieste da dirigen­ti e uomini di calcio: Pradè, Spalletti e molti altri”.

16 aprile 2010

Inter - Mariuoli: 2-0
















Due gol fatti, tre divorati, una traversa.


C'è Gigi?
No è in bagno... a fare la cremeria.

Asfaltiamoli!



















In anteprima una fotografia di come dovrebbe presentarsi il terreno di S. Siro stasera verso le 22:30
Devono piangere.

15 aprile 2010

L'angioletto Luciano






















Chiediamo scusa a tutti.
Luciano ha ragione, lui è solo una vittima.
Ci confortano anche le immagini, eccolo l'inverno scorso alle prese con la neve sul vialetto di casa.

PALAENTEROGERMINA
















Mentre Tuttosport, a firma Moretti, continua la sua battaglia per trasformare il processo a Moggi nel processo all'Inter nella redazione del più legalitario giornale sportivo italiano sorge la questione del nome da dare al nuovo stadio della Juve.

Perchè non dargli una mano?

Scartata l'ipotesi Nutella Stadium ( la ferrero ha declinato l'invito) io ci vedrei bene DISSENTEN STADIUM o PALAENTEROGERMINA

14 aprile 2010

Le arance di Moggi


La stampa nella sua quasi totalità, le tv (stasera Moggi pontifica in diretta, naturalmente senza un degno contraddittorio) e tutte le p.i. stanno dimostrando come il sistema Moggi sia oggi più vivo che mai.

Difeso dall'avvocato di Cutolo, coaudiuvato da un ex ispettore dell'antidoping della Fgci (avrà avuto il suo cellulare nella memoria della sim) Luciano prosegue il suo cammino fatto di menzogne, taroccamenti, minacce e accuse.

Il suo obiettivo è riuscire a trasformare un processo a suo carico per associazione a delinquere in un processo all'Inter e a Facchetti che dell'Inter è stato la massima espressione sportiva e umana.

Questo non è un processo sportivo, questo non è il processo alla Juve e chi non lo capisce fa il gioco di Moggi e ridà fiato a chi non bada ad infangare la memoria e la dignità di una persona per bene.

Mi auguro che il sistema venga smascherato nella sua totalità, mi auguro di vedere Moggi piangere in aula perchè gli hanno di nuovo ucciso l'anima, mi auguro che la sua degna cricca ne segua le orme.

E se per vedere trionfare la giustizia bisogna rendere uno scudetto, io ci aggiungo anche un chilo di arance. Quelle sono per te Luciano.


Ziliani


Ci mancava solo il vilipendio di cadavere. Se è vero che l'articolo 410 del codice penale recita: “Chiunque commette atti di vilipendio sopra un cadavere o sulle sue ceneri è punito con la reclusione da uno a tre anni. Se il colpevole deturpa o mutila il cadavere, o commette, comunque, su questo atti di brutalità o di oscenità, è punito con la reclusione da tre a sei anni”, allora – allegoricamente parlando, ma non troppo – la “Moggi-band” alla fine ci è arrivata. In una tragicommedia che non conosce la vergogna, Moggi e la sua difesa – nella persona dell'avvocato Trofino – sono arrivati al punto, nell'ultima udienza al Tribunale di Napoli, di taroccare un'intercettazione di Giacinto Facchetti, il presidente dell'Inter scomparso il 4 settembre del 2006, mettendogli in bocca una frase che invece era stata pronunciata da Paolo Bergamo, il designatore. In quella che la difesa di Moggi ha presentato come “la madre di tutte le intercettazioni” (citazione testuale), l'avvocato Trofino denunciava una frase scabrosa e inequivocabile di Facchetti che a un certo punto dice a Bergamo: “Metti dentro Collina” (per arbitrare Inter-Juventus). Sulla base di ciò, Trofino ha messo alle corde il colonnello Auricchio: “Perché questa telefonata non è stata messa agli atti?”. “La telefonata è stata registrata e trascritta – ha risposto Auricchio, che di telefonate ne ha ascoltate a migliaia, ritenendo degna di fede la citazione di Trofino -, ma non è nell'informativa perché non è stata considerata investigativamente utile”. A queste parole, molti in aula si sono stracciati le vesti. Per l'indignazione.


Invece era tutto falso. La madre di tutte le intercettazioni è una bufala e a mo' di boomerang, tra poco, finirà con l'abbattersi sul testone lucido di Big Luciano. Punto primo: Facchetti non ha mai detto a Bergamo di mandargli Collina. L'audio della telefonata è inequivocabile ed è a disposizione di tutti in svariati siti web, a cominciare dal canonico Youtube. E anche se a un certo punto le due voci si sovrappongono, è Bergamo a fare il nome di Collina. “Senti – dice Bergamo riferendosi alla designazione per Inter-Juventus –, per domenica noi facciamo un gruppo di internazionali perché non vogliamo rischiare niente... quindi sono quattro, tutti e quattro possono fare la partita. C'è...”. Breve pausa. Nella quale s'inserisce Facchetti che dice: “Ma metti dentro qualche...”. Qui riprende a parlare Bergamo, che si era arrestato al “c'è” e inizia l'elencazione: “... Collina... Ma tutti internazionali, Giacinto. Così perlomeno non c'è discussione perché c'è dentro Collina, c'è dentro Paparesta, c'è dentro Bertini, c'è dentro Rodomonti”. Bufala clamorosa, come si vede.


Questa sarebbe dunque la madre di tutte le intercettazioni, il Totem attorno a cui il popolo delle vedove di Moggi si è dato appuntamento per raccogliersi in preghiera davanti all'effige del dio Luciano e chiedere l'esemplare cacciata agli inferi dell'Inter del malaffare. Macchè. Non c'era niente di vero: tutto taroccato come ai tempi della super-moviola del Processo di Biscardi (ricordate? La conduceva Baldas, e cioè l'ex designatore ai tempi del famoso Juve-Inter 1-0, quello del rigore-non rigore Iuliano-Ronaldo). Facchetti, che lo ripetiamo, è morto il 4 settembre del 2006 e non ha la facoltà di difendersi, non ha mai detto a Bergamo di mandare Collina ad arbitrare Inter-Juventus; per la cronaca, si beccò Rodomonti, l'arbitro del leggendario gol non convalidato a Bianconi in Empoli-Juventus del campionato '97-'98: palla dentro di mezzo metro prima del rinvio di Peruzzi, con Rodomonti che da due passi non vede e fa cenno di proseguire. Si era sullo 0-0. La Juve vinse poi la partita 1-0.


Sotto processo a Napoli con l'accusa di “associazione a delinquere” finalizzata alla frode sportiva – reato per cui Giraudo, compagno di merende alla Juventus, è già stato condannato a 3 anni di reclusione, pena ridotta di un terzo per via del rito abbreviato -, e già condannato a 1 anno e 6 mesi per “violenza privata” nel cosiddetto Processo-Gea, Luciano Moggi continua a sorprendere. E col tarocco dell'intercettazione Bergamo-Facchetti stabilisce un record: allegoricamente parlando, ma non troppo, colleziona anche il reato di “vilipendio di cadavere”. Lo scempio che Moggi ha fatto martedì, al Tribunale di Napoli, della figura di Giacinto Facchetti, è la vergogna elevata alla massima potenza. E le patetiche scuse fatte in serata dall'avvocato Prioreschi (“C'erano quattro o cinque persone che hanno ascoltato la telefonata: e comunque la sostanza non cambia”), non fanno altro che aggiungere vergogna a vergogna.


Questa è l'Italia. Questi sono gli italiani.

Da Indiscreto

Pentapartito
di Stefano Olivari

Il moggismo è pieno di figure di culto: non solo giornalisti raccomandati, allenatori dai dieci esoneri e sempre al centro del mercato o direttori sportivi multi-uso, ma anche consulenti per così dire globali. Non i family banker del mitologico Ennio Doris, il più grande imitatore vivente di Berlusconi, ma poco ci manca. Il consulente di strettissima attualità è Nicola Penta, che da tre anni è di fatto l'uomo di riferimento di Moggi per quanto riguarda le intercettazioni.
E' lui che ascolta tutti i nastri, che trascrive i dialoghi più interessanti e che soprattutto cerca di mettere in evidenza le (numerose) incongruenze fra le deduzioni dei carabinieri-trascrittori e la realtà di quello che è poi avvenuto in campo. Letta una sua intervista sul Resto del Carlino, nella quale il consulente della difesa racconta la nascita del suo rapporto con Moggi: addirittura successiva a quella del rapporto con gli Agnelli, precisamente con la parte umbertiana della famiglia. Nello stesso articolo si legge del suo passato come 'personal manager' (nostra traduzione: guardia del corpo) di Eros Ramazzotti, e di un dettaglio inquietante: non la società di marketing sportivo messa in piedi con Riccardo Sogliano (stesso giro, il solito), ma il fatto che sia stato per anni, rullo di tamburi...ispettore antidoping per conto della Figc.
I vecchi amici di Indiscreto si ricorderanno forse della prima volta in cui abbiamo parlato di Penta, qui o su qualche altra testata cialtrona: precisamente per un episodio in cui rimase coinvolto insieme al suo socio in varie altre attività, Sebastiano Rossi (esattamente quel Sebastiano Rossi), in un bar romagnolo. Secondo le accuse (il processo non si è ancora tenuto) Rossi avrebbe tirato bottiglie addosso a tre ragazze, dipendenti sue e di Penta nel bar stesso, per questioni private. Dal canto suo Penta avrebbe minacciato un amico delle ragazze ed alla fine è scattata l'accusa di tentato sequestro e violenza privata. La nostra vita è così triste che avevamo scritto di Penta anche in un'altra occasione, come ex cantore delle gesta delle Weiss Schwarz Brigaden cesenati: non esattamente alfieri del pensiero pacifista. Dove vogliamo arrivare? A dire che il calcio italiano e a maggior ragione il moggismo possono essere compresi solo attraverso queste figure solo in apparenza minori, che in realtà sono collegate al resto del sistema da una serie di rapporti che rende inutili minacce esplicite o valigette con soldi. Il tuo interlocutore può essere a seconda di come gli conviene consulente finanziario, ispettore antidoping (!!!) della federazione, gestore di locali, amico di gente dello spettacolo, ultrà, accompagnatore di potenti, procuratore e chissà cos'altro. A seconda delle situazioni nel calcio italiano ci sono vittime e carnefici, perché non è vero che tutti rubano (e fra chi ruba, non è vero che la refurtiva è di pari valore) la costante è che mancano i pentiti. Chissà come mai.

In tribunale















«Fu lui a fare il nome di Collina e non viceversa - dichiara con fermezza Bergamo e continua- Il regalo di Moratti? Non ricordo di essere mai andato nella sede a ritirare nessun regalo. Era Natale e in quel periodo era normale ricevere dalle società il classico regalo per le feste e insomma anche nel valutare questi audio ci vorrebbe un po' di buon senso. Le cene con i dirigenti? Non mi sembra una cosa vergognosa. Era il mio ultimo anno da designatore e così d'accordo com mia moglie organizzai delle serate a casa con vecchi amici tra i quali Giraudo e Moggi. Moratti non venne mai, fu lui a invitarmi negli anni precedenti a Forte dei Marmi».

Tutta la linea difensiva di Moggi punta a ricoprire di merda Facchetti (il Brindellone per lui).
Ora arrivano persino a negare l'evidenza.

Merde











Mentre Lugianone santissimo chiede la revoca delo scudetto 2006 eccovi il testo di un'intercettazione telefonica fresca fresca.
Meani è al telefono con Stagnoli (designatore degli assistenti). Il Milan è stato già giudicato e non rischia più nulla, però sono interessanti le ultime parole del buon meani:

Meani: "Sono inc... nero. Tu mi dai il mio bel gol dopo 15 minuti e cambia tutto.ci stiamo giocando non contro il Chievo, l'Inter o la Roma, ma contro la Juve e c'è un grosso scontro di potere e di rabbia e il problema è che se tu cominci a vedere che loro hanno un trattamento e tu un altro... Si avvelena l'ambiente in un modo bestiale. La rabbia di ieri è che anche Farneti nel secondo tempo tira su la bandierina, ma la posizione di Shevchenko era buona. Anche Farneti... sai già che c'è stato il gol annullato, ma lascia correre. Tu sei stato molto intelligente a Cagliari. Nel dubbio stai giù, quando fai queste squadre... Guarda le designazioni di mercoledì, hanno il c... sporco. Ti mandano Puglisi che era un anno e mezzo che non lo mandavano; loro dovevano mandarlo già l'anno scorso sennò è come se tu lo condannassi a morte. Lui non fa nè il Milan, nè la Juve. Babini la Juve non la fa mai, Puglisi mai, Contini mai. Loro (la Juve, ndr) hanno un giro di intelligence; è evidente che sanno i loro fidati e invece quelli che non sono schierati". Che cosa vai a inventare? Non siamo cretini... Tu hai visto la partita della Juve, c'erano 2-3 situazioni difficilissime e ha lasciato correre. Il problema grave qual è? La madre di tutte le battaglie è che noi

Stagnoli: "Dai Leo, basta che siamo al telefono. Ne parliamo a quattr'occhi".
Meani: "Da quando è diventato vicepresidente di Lega, Zamparini rompe il c... a Bergamo. Quello là è uno politico e si incazza, lui non protegge gli arbitri, ma protegge se stesso. Lui non vuole che l'arbitro gli crei casino. Adesso qui è tutta politica".

12 aprile 2010

Itagliano











Amuari: Ora sono italiano. Sono molto orgoglione.

Lippi lo convocherà per il mondiale? In fondo la sua nazionale è piena di orgoglioni.

Ayroldi's way
















In un campionato normale un guardalinee che esulta per il pareggio di una formazione perchè questo risultato avvantaggia la sua squadra del cuore cosa vi farebbe pensare?

E se poi vi dicessero che quel guardalinee in una precedente partita ha richiamato l'arbitro per fare espellere un giocatore di quella stessa squadra avversaria della sua?
E se poi vi aggiungessero che sempre lo stesso guardalinee, in un'altra partita non ha segnalato all'arbitro un fallo di mano solare commesso in area di rigore sempre ai danni della solita squadra?

Prima paginona della Gazza?
Tuttosport inaugura una nuova petizione?
L'Aia apre un'inchiesta?

10 aprile 2010

Fiorentina-Inter: 2-2


Julio, Julio, Julio
va a cagare.
A Roma regali un gol, a Firenze fai il pirla una volta e ti va bene ma la seconda ti uccellano.
Aggiugiamoci la pirlata di Chivu e
domani ecco servito il sorpasso della Roma.
Infine non è possibile che bisogna sempre giocare con sei attaccanti e quattro trequartisti, mica può sempre andarti bene!
E adesso?
Il campionato non dipenderà più da noi, in Cempions il passaggio del turno sarà difficilissimo e in Coppa Italia sarà turn-over.
Poi c'è questo accanimento mediatico che ha trasformato il processo a Moggi in un processo all'Inter ed eccoci qua.
Sti cazzi...

Buona lettura












Le intercettazioni che portarono a Calciopoli
Il contenuto è proprio uguale uguale a quello delle telefonate di Moratti e Facchetti.
Spiccicato!!!!

VEDI PURE QUELLO CHE NON C'È
21/09/2004 (conversazione tra Pairetto e Dondarini che arbitrerà Sampdoria-Juventus. La stessa sera è accertato che Pairetto andrà a cena a casa di Giraudo, presente Moggi)
Pairetto: «Pronto»
Dondarini: «Gigi, sono Donda»
Pairetto: «Ciao Donda, come stai? (...) Mi raccomando domenica che non ci salti tutto»
Dondarini: «Mercoledì, domani»
Pairetto: «Sì mercoledì ecco fai una bella partita, tu sai che lì... sai che son sempre...»
Dondarini: «Eh, son particolari (...). Con cinquanta occhi bene aperti»
Pairetto: «Eh, bravo per vedere anche quello che non c'è, a volte (...) non facciamo subito che si dica "Ah, bene, complimenti per le scelte» (Dondarini è appena stato designato arbitro internazionale, ndr).
Dondarini: «Vedrai che non vi deludo»

IL RIGORE C'ERA
23/09/2004 (conversazione tra Pairetto e Dondarini il giorno dopo la partita finita 3-0 per la Juve con un rigore contestato)
Dondarini: «Eh, bella battaglia hai visto?»
Pairetto: «Minchia»
Dondarini: «Ma questi della Sampdoria erano da fuori di testa (...) Guarda ti giuro se non c'erano i giocatori della Juve che mi aiutavano io non so come finiva (...). Poi sai ho dovuto dare quel rigore lì, guarda che è di un netto Gigi»
Pairetto: «Sì, ma ci credo perché poi dalla vostra posizione» (...)
Dondarini: «Certo, ma io ti dico, io ho cercato... di far sì, insomma, che la partita andasse a quella fine»

BATTI PURE SU MESSINA
20/09/2004 (prima del Processo di Biscardi)
Moggi a Baldas: «Mi devi salvare Bertini, Dattilo e Trefoloni. Sul Milan puoi battere quanto ti pare».
Baldas a Moggi: «Che dici, di Messina?»
Moggi a Baldas: «Messina giù»

DATTILO DIMEZZI L'UDINESE
26/09/2004 (Giraudo a Moggi sull'arbitro Dattilo che la settimana successiva dirige Juventus- Udinese)
«Se è un po' sveglio, gli dimezza l'Udinese».

GLIEL'HO DETTO: GIOCA MALE
23/08/2004 ore 9.37
Moggi: «Pronto»
Giraudo: «Tutto bene?»
Moggi: «Mica tanto»
Giraudo: «Cosa è successo?»
Moggi: «Hai visto che ci han cambiato l'arbitro? (...). È venuto Paul Green (in realtà Graham Poll, ndr), l'inglese»
Giraudo: «Porco Giuda»
Moggi: «I mortacci loro, io l'Atalanta (il nome per l'ex designatore Bergamo, ndr), cazzo, ora ora voglio sentì»
Giraudo: «Che strana cosa, oh»
Moggi: «Dieci giorni fa m'aveva detto quello (...). Gli inglesi sono tutti stronzi, mi informo un attimo poi ti dico»
Giraudo: «Sì sì (...) Ti ha mica detto niente Raiola (manager, tra gli altri, di Ibrahimovic ndr) di com'è andata ieri?
Moggi: «Ha fatto tre gol» Giraudo: «Lui (Ibrahimovic, ndr) è fatto così, ha vinto 6-2»
Moggi: «Ha fatto tre gol, ha dato spettacolo, m'ha fatto parla' con il giocatore (...)»
Giraudo: «(...) il giocatore eravamo rimasti d'accordo che finita la partita andava dall'allenatore e dalla società e diceva io adesso non gioco più, dovete vendermi. L'ha fatto o no questo?»
Moggi: «Ah, ma questo non me l'ha detto (...)»
Giraudo: «Ma che cazzo, io gliel'ho detto: gioca male. No, deve giocare benissimo, bene! Gioca benissimo, così almeno adesso sarà un casino a venderlo, lo valuteranno (...) Gli diceva, io adesso questo torna domenica, io non gioco più (...) vendimi perché tu hai ancora 10 giorni per comprarti il mio sostituto, sappi che poi non gioco più. Questo doveva dire»

IL BRINDELLONE
23/08/2004 ore 11.38 (conversazione con interlocutore sconosciuto su Cannavaro)
Uomo: «Ooh!»
Moggi: «Rigo!»
Uomo: «Dimmi caro»
Moggi: «Allora lo possiamo fare anche oggi: fai chiama' Ghelzi (in realtà è Ghelfi, vicepresidente dell'Inter ndr), gli dici che vuole anda' via»
Uomo: «Come?»
Moggi: «Fai chiamare Ghelzi ... come si chiama là, brindellone alto... il Presidente!»
Uomo: «Facchetti»
Moggi: «Facchetti. Fai chiamare Ghelzi e Ghelzi lo farà. Gli dici: guarda, io voglio anda' via perché non so' considerato dall'allenatore e stop»
Uomo: «Mmh»
Moggi: «Perché se no, lo sai che succede?»
Uomo: «Mmh»
Moggi: «Che vincendo domani...»
Uomo: «Mmh»
Moggi: «Tengono più difensori e lui sta a guarda' le partite (...) Categorico gli dici: guarda Ghelzi, il giocatore vuole andà via, non rompere i coglioni» (...)

MICCOLI NON FACCIA LO STUPIDO
31/08/2004 ore 11.37
Moggi: «Pronto»
U.: «Direttore»
Moggi: «Sì, ciao Galea (...) Ti dò un consiglio: digli a Miccoli di fa' meno lo scemo, perché se no gli metto giudizio io (...). La prossima volta però non lo faccio chiamare neppure in nazionale così gli metto io giudizio, perché in nazionale ci va perché ce l'ho mandato io»

MI RACCOMANDO A STOCCOLMA
Pairetto: «Pronto»
Moggi: «Gigi? Dove sei»
Pairetto: «Siamo partiti»
Moggi: «Oh, ma che c... di arbitro ci avete mandato?»
Pairetto: «Oh, Fandel è uno dei primi...»
Moggi: «Ho capito, ma il gol di Miccoli è valido»
Pairetto: «No»
Moggi: «Sì, come no? (...) Ma poi tutto l’andamento della partita ha fatto un casino a noi»
Pairetto: «Gli assistenti non mi sono piaciuti molto, in assoluto, no, ma stavo pensando ad un altro, quello che aveva alzato era quello di Trezeguet che mi ricordo davanti»
Moggi: «Quello è un altro discorso. (...) Ora mi raccomando giù a Stoccolma, eh?»
Pairetto: «Porco Giuda, mamma mia, questa veramente dev’essere una partita...»
Moggi: «Ma no, masi vince, ma sai, si dice...»
Pairetto: «Ma questi sono scarsi»
Moggi: «Però con uno come questo qui resta difficile, capito?» (...)
Moggi: «Oh, a Messina mandami Consolo e Battaglia»
Pairetto: «Eh, l’ho già fatta»
Moggi: «E chi ci hai mandato?»
Pairetto: «Mi pare Consolo e Battaglia»
Moggi: «Eh, con Cassarà, eh?»
Pairetto: «Sì»
Moggi: «E a Livorno, Rocchi?»
Pairetto: «A Livorno Rocchi, sì»
Moggi: «E Berlusconi Pieri, mi raccomando»
Pairetto: «Non l’abbiamo ancora fatto»
Moggi: «Lo facciamo dopo»
Pairetto: «Vabbò, lo si fa poi»


CON GIGI È UNA CANNONATA
Giraudo: «...tu hai qualche notizia dicome tira l’aria lì a Sportilia (raduno degli arbitri, ndr)?»
Moggi: «Bene bene con Gigi (Pairetto, ndr)»
Giraudo: «Ma non è come l’anno scorso?»
Moggi: «No no, con Gigi è una cannonata»
Giraudo: «Però adesso bisogna dirgli che s’impegni per ’sto corvo perché non si può mica andare avanti con ’sta testa di c...»


L’ARBITRO SBAGLIATO
Moggi: «Pronto?»
Morena: «Signor Moggi buongiorno. Volevo comunicarle arbitro e assistenti per la partita di Champions League di domani sera»
Moggi: «L’arbitro chi è, Cardoso? »
Morena: «No, io vedo arbitro Poll Graham»
Moggi: «Uhm»
Moggi: «Di dov’è l’arbitro...»
Morena: «È inglese» (...)
Pairetto: «Pronto»
Moggi: «Buongiorno»
Pairetto: «Ohilà buongiorno»
Moggi: «Oh, all’anima di Cardoso, eh?...»
Pairetto: «Eh»
Moggi: «Paul Green (in realtà è l’arbitro Graham Poll, ndr)»
Pairetto: «Come?»
Moggi: «Paul Green»
Pairetto: «Allora è successo qualcosa all’ultimo momento, io ho Cardoso, è successo qualcosa... si vede che è stato male o qualcosa del genere»
Moggi: «Informati, informati un momentino»
Pairetto: «Sì sì, verifico subito»


MI RICORDO DI TE
Moggi: «Pronto»
Pairetto: «Ehilà, lo so che tu ti sei scordato di me, mentre io mi sono ricordato di te»
Moggi: «Ma dai»
Pairetto: «Eh, ho messo un grande arbitro per la partita di Amsterdam».
Moggi: «Chi è?»
Pairetto: «Meier»
Moggi: «Alla grande»
Pairetto: «Vedi che io mi ricordo di te anche se tu ormai...»
Moggi: «Ma non rompere, adesso vedrai, quando ritorno, poi te lo dico io se mi sono scordato»


MI SERVE UNA MACCHINA
Uomo: «Casa Agnelli buongiorno»
Moggi: «Sono Moggi buongiorno. Avrei bisogno di Nalla»
Nalla: «Ciao Luciano»
Moggi: «Io avrei bisogno in tempi rapidi perché siccome dobbiamo fare...»
Nalla: «Sì»
Moggi: «Per un amico importante, di una Maserati»
Nalla: «Sì»
Moggi: «Quattroporte»
Nalla: «Quattroporte?»
Moggi: «Sì. Ti diamo tempo una settimana dieci giorni, va bene?»
Nalla: «Va bene»


LA MACCHINA È A DISPOSIZIONE
Enzo: «Pronto?»
Pairetto: «Enzo?»
Enzo: «Ciao Gigi»
Pairetto: «Ascolta volevo dirti la macchina ce l’ho già praticamente»
Enzo: «Quale?»
Pairetto: «Quindi quando vogliamo andare poi a prenderla c’è a disposizione praticamente la Maserati»
Enzo: «Ma dai»
Pairetto: «Sì quindi»
Enzo: «Madonna»
Pairetto: «Adesso quando rientro domani chiamo direttamente la Casa Reale».


CREDE DI VINCERE LUI
Mazzini: «Perché questo cogl... (riferito a Carraro, ndr), ricordati che lui crede, che anche se passa così come vuole normalmente, di vincere lui. Invece devi metterglielo nel c... Ricordatelo».
Moggi:«Ooh se ti dico lasciamici parlare, poi domani io ho l’appuntamento»
Mazzini: «Va bene» (...)
Mazzini. «Venerdì vado a fare gli arbitri»
Moggi: «Venerdì vengo anch’io»
Mazzini: «Gliel’ho detto ad Anto’ e mi ha detto che non viene»
Moggi: «Lascia sta’, quello è un ambiente un po’ ibrido, meno uno ci si confonde e meglio è, e vale neppure la pena di starci alla lontana: io uno ci faccio partecipa’, o partecipo io o ci mando Alessio».


VOGLIONO FAR FUORI TUTTI
Alessandro Moggi: «...io l’altro giorno, tu prendila come informazione, poi, io non lo so, mi sono rivisto con Preziosi (ex presidente del Genoa, ndr), come sempre capita»
Luciano Moggi: «Uhm»
A. Moggi: «Mi ha incominciato a fare tutto un discorso, il calcio come cambia, bisogna stare attenti di qua, di là, Carraro, Galliani, poi mi fa, non vi fidate di Montezemolo. Dico perché? Perché io ho sentito una conversazione alla Juve, vogliono fare fuori tutti, rimane solo Giraudo»
L. Moggi: «Sì, ma questa è una cazzata»
A. Moggi: «Io te lo dico come cosa, siccome molte volte Preziosi è negli ambienti di questo genere qui, lui c’è dentro»
L. Moggi: «Non c’è mai»
A. Moggi: «Bé, pa’, io te lo dico perché, insomma...»
L. Moggi: «È esattamente il contrario».


CAMBIO DI PRESTITI
A. Moggi: «Mi ha chiamato Morabito (procuratore, ndr), in particolare Vigorelli (procuratore, ndr), per sapere se volevi fa un cambio di prestiti per pia’ Liverani»
L. Moggi: «No, no, ma perché ora lavorano per la Lazio?»
A. Moggi: «Che ne so, mi ha detto così?»
L. Moggi: «Porca miseria, da quando quello lì ha agganciato lì di sotto, mo ci voglio parla’ con quello, perché gli hanno dato Lopez e gli vogliono dare Marquez, a loro, eh?»
A. Moggi: «Eh, lo so»
L. Moggi: «Quindi è sicuro che sono riusciti a entrarci poco, perché lì non è che si possa anda’ granché, almeno che Cinquini (ex d.s. Lazio, ndr) non lavori ancora con la Lazio».


L’OROLOGIO DA 40 MILIONI
Biscardi: «Pronto?»
Moggi: «Vorrei il dottor Biscardi»
Biscardi: «Sono io»
Moggi: «Io sono Moggi Luciano»
Biscardi: «Uehh... Lucia’»
Moggi: «Allora ieri ho chiamato qui il nostro amico di Trieste...Baldas (ex designatore e commentatore delle moviole del «Processo», ndr). Gli ho fatto una bella cazziata, ma non ce n’era bisogno. Lui non ha colpa» (...)
Moggi: «Ma se non viene poi un cambio non prendo più nessuno, ma perché dobbiamo ammazzare il campionato?»
Biscardi: «No, tu non ammazzi un c..., magari l’ammazzavi l’anno scorso, mi dovresti da’ 40 milioni, hai fatto la scommessa con me e hai perso»
Moggi: «Aldo, ma io... sei come un orologio già assicurato, che vuoi che ti dica?»
Biscardi: «E dove sta?»
Moggi: «E lo sai che quando te lo dico...»
Biscardi: «E non lo so. Non me lo mandi mai...»
Moggi: «Ma vaff..., uno te l’ho dato costava 40 milioni»

REGGINA-MILAN
Moggi e Giraudo discutono con molti sottintesi di Reggina-Milan, penultima di campionato, con i rossoneri già campioni e i calabresi vincenti e salvi con un turno d'anticipo.
Giraudo: «Senti com'è andata poi con Carraro secondo te?»
Moggi: «Eccezionale, eccezionale, poi ti dico, ho saputo anche un'altra cosa importante dal ministro»
Giraudo: «Eh»
Moggi: «Ti ricordi di Galliani quel giorno che ti fece quel discorso?»
Giraudo: «Quel giorno?»
Moggi: «Che ti fece quel discorso»
Giraudo: «Su cosa?»
Moggi: «E poi ne parliamo, te lo dico poi domani»
Giraudo: «Vabbe', allora poi»
Moggi: «Comunque sai quando te mi chiamasti e mi dicesti ‘‘sai che mi ha detto Galliani''»
Giraudo: «Ah, e lui cosa dice?»
Moggi: «È stato lui che gliel'ha detto»
Giraudo: «Ah ho capito»
Moggi: «È stato lui che gliel'ha detto ma non a lui, a Berlusconi eh»
Giraudo: «Ho capito! Ho capito!»
Moggi: «Poi ti spiego anche il meccanismo, oh ma hai sentito l'avvocato e il difensore dei...»
Giraudo: «Sì sì sì»
Moggi: «Meno male che noi non abbiamo l'abitudine né di comprare né di vendere cose a nessuno»
Giraudo: «No poi...»
Moggi: «Noi facciamo sempre la nostra strada ma comunque...»
Giraudo: «Chi è l'avvocato che l'ha detto»
Moggi: «De Luca, Luca De Luca, una roba del genere»
Giraudo: «Che è l'avvocato di chi?»
Moggi: «Del Chievo credo poi ci ha anche difeso perché ho letto l'Ansa no?»
Giraudo: «Eh»
Moggi: «Dice naturalmente non è che io possa pensare che c'è un illecito, è una baggianata, ma perché non si indaga su tutte le baggianate? Come dire per rafforzare la sua tesi difensiva no? E poi viene a rompere i coglioni a noi! E poi parla anche di Reggina-Milan»
Giraudo: «Esatto poi, quindi sai tutta questa storia qui sai è una buffonata e chiuso»

PUNTANO SULL'INTER
Giraudo (riferendosi a Lippi): «Sì sì sì, chiama anche Miccoli e Legrottaglie m'ha detto, son contento»
Moggi: «Senti un po' invece un'altra cosa, ieri sera c'avevo un ragazzino di Roma di Atalanta (è il designatore Paolo Bergamo, ndr), dell'Atalanta no»
Giraudo: «Sì sì quello là sì»
Moggi: «Porca puttana, l'Atalanta è un gran figlio di p...»
Giraudo: «Ah sì?»
Moggi: «Ha detto che noi, il campionato sarà sicuramente Milan-Inter»
Giraudo: «Secondo me, sai cosa mi ha detto Adriano, secondo me, mi ha detto guarda io ho saputo una cosa, bisogna chiamare questi due qua, mi ha detto ieri, mi ha preso da parte, m'ha detto, sappi mi han detto che puntano tutto sull'Inter quest'anno»
Moggi: «Eh mi sa mi sa sta sta a sentire, Milan-Inter, ma è andato anche oltre, ha detto tanto Moggi e Giraudo, alla fine dell'anno, Montezemolo li manda via»
Giraudo: «Eh questo già lo so»

MARINO NON È FURBO
Moggi padre e figlio parlano di Pierpaolo Marino sul passaggio di Jankulovski dall'Udinese al Cska
Alessandro Moggi: «...ora io un accordo con lui ce l'ho, però ora questo dice che fino a lunedì il contratto con l'Udinese non lo firma, io posso anda' a Mosca senza la firma a che le società non sono d'accordo?»
Luciano Moggi: «No, no e che sei matto, vai a fa' una girata invano»
A. Moggi: «...anche l'Udinese è strana, Marino sembrava che fino a stamattina se non convincevo Jankulovski ad anda' al Cska di Mosca non lo so, si sarebbe ammazzato, stasera quando gliel'ho detto, sembrava non gliene fregasse niente...»
L. Moggi: «Cioè che ti ha detto che non gli importava niente della cosa?»
A. Moggi: «No, non è che me l'ha detto è che lo sento io (...) non è che lui si è preoccupato tutta la giornata di chiama' questo per scrivere il contratto, io poi pensavo che ce l'avessero già un contratto in realtà, invece è a tutto a voce».
L. Moggi: «Eh ma Pierpaolo è un po' c... eh! Non è mica tanto furbo, eh?» Ti ricordi di Galliani che ti fece quel discorso? Poi ti spiego il meccanismo Quindi tutta questa storia è una buffonata e chiuso»

UNA SEGRETARIA IN PIÙ
Lippi: «Accidenti. Ah senti ti devo dire una cosa. Oggi mi ha chiamato Carraro no? (...) Ieri sera quando te mihai telefonato e mi hai detto quella cosa lì. Io lì per lì non ho neanche capito bene no?»
Moggi: «Io ti facevo mettereuna segretaria a tua disposizione»
Lippi: «Sì, no, volevo dire che quando me l’hai detto ieri sera, io non ho capito benissimo quello che mi hai detto, poi mi hai detto tanto ci sentiamo domani. (...) Oggi poi mi ha chiamato Carraro no? (...) Era contento, mi ha fatto i complimenti, era tutto contento. Poi mi dice: senta un po’, ho parlato con il vostro amico, emi dice di metterle una segretaria a disposizione, ma io pensavo che lei con Vladovich si trovasse bene, no?»
Moggi: «No, ma non ha capito un c...» (...)
Lippi: «Come segretaria di Mazzini lo posso capire ma se viene fuori che Lippi ha una segretaria, viene fuori sui giornali, viene fuori sicuro, lo fanno venire fuori loro»
Moggi: «Ma mica a disposizione tua, a disposizione del club Italia»
Lippi: «Ecco, questo è un altro discorso (...) ma deve essere specificato bene, eh» (...)
Moggi: «Eh, ma perché le cose vanno bene Marcello, è qui che bisogna far andar le cose meglio, capisci? (...) L’abilità sta nel cogliere imomenti propizi per far andar meglio le cose siccome io conosco la maniera dilettantistica di questi qua allora è meglio metterli con il cappio subito in modo che capiscano che c’è un’organizzazione, dove però non ci deve essere Lippi che la chiede, deve esser fatta in modo che...» (...)
Lippi: «Eh, infatti, infatti. Tu però devi essere bravo a fargliela capire eh?»
Moggi: «Domani vado a quella riunione e ci penso io...

BASTONI TRA LE RUOTE
Baldas: «Intanto è stato Pairetto a mettere i bastoni tra le ruote all’Uefa, perché l’Uefa mi vuole tenere, mi vorrebbe tenere (...) Ho parlato con Eberle ed Eberle mi ha detto guarda, se la Federazione non l’Aia perché io non c’entro più con gli ispettori arbitrali no, mase la Federcalcio manda due righe all’Uefa loro mi tengono»
Moggi: «Chi, la Federazione dovrebbe mandarle?»
Baldas: «Sì, esatto» (...)
Moggi: «Eh, adesso sento un pochino»
Baldas: «Ascolta io ho fatto, ti ho preparato due righe di appunto, te le mando via fax in ufficio?»
Moggi: «Mandamele in ufficio»
Baldas: «Va bene, e comunque sarà poi mica Pairetto che mette i bastoni tra le ruote no?» (...)
Moggi:«Ma va’,maguarda se tu immagini che Pairetto può mettere i bastoni tra le ruote (risata)»

HO VISTO CHI BACIAVI
Moggi: «Però te t’ho vista abbracciata a Baldini, nonmi sei piaciuta»
donna (non identificata): «Nono, allora ti dico questo, che l’hanno trasmesso in televisione?»
Moggi: «Sì»
donna: «Allora, ho trovato Baldini e Girando che stavano parlando insieme (...)»
Moggi: «Giraudo t’ha salutato mentre baciavi Baldini»
donna: «(...) sai che gli ho detto, chiedi conferma a lui se non mi credi, dico, ‘‘ma che bella coppia che fate capito?’’»
Moggi: «Comunque è rimasto molto deluso»
donna: «Chi? Perché?»
Moggi: «E perché t’ha visto baci e abbracci »

IBRA VIENE ALLA JUVE
Raiola: «(...) Dice, guarda, diglielo a Zlata (è il presidente dell’Ajax che si rivolge a Raiola) questo, può fare guerra quanto vuole (...) noi non lo mandiamo via, perché se lui vuole andare via o va alla Roma, che già offre di più... No no, ho detto, lui non va alla Roma, e la Juve anche lei arriva a 12 milioni, non c’è problema. (...) Lui ha tirato fuori un fax del Monaco che mi ha mandato adesso, del Monaco, io gli ho detto guarda che il Monaco non ha neanche i soldi per accendere la luce nello stadio. E un fax del Lione che vogliono trattare intorno ai 20 milioni (...) Vuoi che te lo mandi il fax del Lione e del Monaco?»
Moggi: «Sì sì, ma intanto che me ne faccio io?»
Raiola: «No, va be’, non vorrei che quello scemo di Giraudo dicesse Raiola sta facendo lo scemo»
Moggi: «Mica vorrai confronta’ Juventus, Lione, Monaco, dai»
Raiola: «Tu devi essere un po’ più contento quando mi senti, capito?»
Moggi: «E certo»
Raiola: «Io ti do i gioielli»
Moggi: «Ma io infatti vedi ti...»
Raiola: «E Giraudo questo non lo capisce »

QUANDO MOGGI SEQUESTRO' PAPARESTA

Il direttore generale della Juventus Luciano Moggi e l'amministratore delegato Antonio Giraudo sono indagati anche per concorso in sequestro di persona nell'ambito dell'inchiesta condotta dalla procura di Napoli.
Tale accusa si riferisce a un episodio avvenuto al termine della partita Reggina-Juventus del 6 novembre 2004, conclusasi 2-1 per i calabresi, ovvero quando i due dirigenti avrebbero chiuso a chiave negli spogliatoi l'arbitro Paparesta ed i suoi collaboratori Cristiano Copelli e Aniello Di Mauro. Tale comportamento sarebbe scaturito dal fatto che la terna arbitrale non avrebbe assicurato "un esito favorevole della gara della Juventus". L'arbitro e guardalinee "privati della libertà personale" sarebbero stati minacciati con "plurime espressioni verbali", come è scritto nell'avviso emesso dai magistrati. Il fatto è accaduto al Granillo di Reggio Calabria il 6 novembre 2004. La circostanza emerge da alcune telefonate intercettate. La prima tra Pietro Ingargiola, osservatore dell'Aia, e Tullio Lanese, presidente dello stesso organismo.
Ingargiola:"Cumpà, quello che ho visto io in vita mia non l'ho mai vista una cosa del genere, cioè entrano Moggi e Giraudo...Moggi lo minaccia col dito, col dito agli occhi... Tu sei scandaloso, come è scandaloso il rigore che non hai dato. A Paparesta gli ha detto: con te non abbiamo fortuna, almeno tu sei quello di sempre...io gli ho detto a lui (riferendosi evidentemente a Paparesta): ma tu di queste cose...Dice: acqua in bocca, mi fa, acqua in bocca per tutti...ripeto a me nun me ne frega niente. Io non ho visto e non ho sentito, sono cose vostre...".
Lanese:"...problemi vostri sono, è logico, io non c'ero, io non c'ero...
Ingargiola:"...Io non ho visto e non ho fatto niente, io mi sono andato...quando questi sono andati a minacciare, io sono andato dentro il bagno..."
Lanese:"bravo, bravo, bravo".
In un'altra telefonata, la stessa giornata, Moggi parla con una donna.
Moggi:"Ho chiuso l'arbitro nello spogliatoio e mi sono portato le chiavi in aeroporto...ora li apriranno! Butteranno giù la porta..".
Successivamente Moggi al telefono commenta con il giornalista Damascelli. "...Sono entrato nello spogliatoio, li ho fatti neri tutti quanti! Poi li ho chiusi a chiave e volevo portare via le chiavi, me le hanno levate, se no le portavo via".
Infine quattro giorni dopo Moggi parla a telefono con Lanese.
Lanese: "lo so, non mi dire, cioè io so tutto perchè l'osservatore è un mio amico e m'ha detto che t'ha visto entrare, cosa gli hai detto, dice io che devo fare? Tu, gli ho detto, non c'ero e ti fai i c... tuoi. Eh, eh, giusto?"
FACCHETTI-PAIRETTO SU ARBITRI COPPE

FACCHETTI: «e li han già deciso poi per le prossime
PAIRETTO: «sì sulla seconda c'è Meier eh poi ok».
FACCHETTI: «sulla seconda quella con...»
PAIRETTO: «qual'è non non».
FACCHETTI: «non con il Valencia».
PAIRETTO: «non quella...l'ult..qual'è la terza di di».
FACCHETTI: «la terza»
PAIRETTO: «quella più importante che avete».
FACCHETTI: «la terza è con l'Anderlecht eh la terza è
l'Anderlecht».
PAIRETTO: «non allora aspetta te lo...ce l'ho di là infatti
avevo detto ho fatto mettere Meier, no allora è la seconda
perchè era la partita quella importante».
FACCHETTI: «eh si perchè dovrebbe essere».
PAIRETTO: «allora dovrebbe essere quella adesso te...lo vado
a prendere e te lo dico».
FACCHETTI: «me lo dici».
PAIRETTO: «te lo verifico si si si e te lo dico».
FACCHETTI: «grazie».
PAIRETTO: «e te lo dico subito perchè avevo fatto mettere
Meier appunto perchè è un arbitro molto...»
FACCHETTI: «si perchè li a Valencia»
PAIRETTO: «affidabile, no no lì a Valencia è un
ambientino...bello tosto, anche se ieri è stato un bel
risultato, lui è stato bravo».
FACCHETTI: «sì sì buono abbiamo sofferto fino all'ultimo
perchè un gol solo non si sa mai».
PAIRETTO: «sì sì infatti, poi loro in dieci quindi era un
pò».
FACCHETTI: «eh però sai si sbagliano».
PAIRETTO: «eh si nel calcio basta un...sbagliare un calcio
di rigore»
FACCHETTI: «eh eh»
PAIRETTO: anche psicologicamente no è non è il massimo
quindi«.
FACCHETTI: »eh sì ma«
PAIRETTO: »va bene«.
FACCHETTI: »va bene fammi sapere«.
PAIRETTO: »allora ti chiamo e ti faccio sapere«.
FACCHETTI: »fammi sapere grazie«.

FACCHETTI-PAIRETTO SULLE TESSERE

PAIRETTO: »per le tessere invece le hai già...«.
FACCHETTI: »si le tessere sono, guarda abbiamo...pensa che
ieri hanno consegnato«
PAIRETTO: »si«.
FACCHETTI: »le tessere ai consiglieri sono«
PAIRETTO: »solo fate adesso proprio«.
FACCHETTI: »sono arrivate talmente in ritardo voi preferite
mandarle a ritirare magari ?«.
PAIRETTO: »Io posso magari anche chiedere se va a
ritirarle«.
FACCHETTI: »fammi sapere se«.
PAIRETTO: »magari dico alla persona che può andare a
ritirare in sede ?«
FACCHETTI: »aspetta aspetta che sento la signora«.
PAIRETTO: »si così eventualmente...«
FACCHETTI: Monica, sono al telefono con Pairetto mi chiedeva
le loro due te...sono li ? gli dico di mandare a ritirare almeno
così eh ? eh si si allora mi faccio dire il nome di chi viene a
ritirarle grazie. Eccola se tu sono, erano li pronte».
PAIRETTO: «perfetto allora io adesso»
FACCHETTI: «mi sai dire il nome di chi viene a ritirare».
PAIRETTO: «te lo faccio sapere di chi viene a ritirarle il
nome così».
FACCHETTI: «si perchè non si sa mai».
PAIRETTO: «no no se non passa un altro se le prende è
chiaro».
FACCHETTI: «va bene».
PAIRETTO: «va bene allora così ti dico anche l' al...tutte
e due le cose anche l' altra».
FACCHETTI: «grazie».
PAIRETTO: «ok grazie»
FACCHETTI: «ciao».
PAIRETTO: «buon appetito ciao».

ZAVAGLIA-BRAMBATI SU CASSANO

«Cassano? È deleterio per lui, per sè e per gli altri. Totti? nà volta che gli levi Cassano se schiera, se allinea! Non è che glie frega più di tanto a Totti di Cassano: Totti deve pensà ai cazzi suoi adesso».
È il clima dello spogliatoio della Roma dello scorso anno, quella allenata da Luigi Del Neri, secondo Franco Zavaglia, socio della Gea. Lo spaccato dell'ambiente giallorosso viene tratteggiato dai carabinieri del Nucleo operativo di Roma in alcune intercettazioni di telefonate allo stesso Zavaglia.
In particolare il socio della Gea in una conversazione con Massimo Brambati, ex calciatore e procuratore sportivo, affrontano la questione di Aquilani. «Un calciatore - scrivono i carabinieri - che non viene impiegato o impiegato per pochi minuti». I due, evincono i carabinieri dalle telefonate, concordano per «organizzare anche con Alessandro Moggi una cena con Del Neri».
La conversazione si spinge poi su una valutazione del clima negli spogliatoi giallorossi e su un giudizio su Del Neri severo da parte di Zavaglia. «Il tuo amico - dice Zavaglia a Brambati - sta ad andà in confusione qui a Roma. Nun se facesse mette su da Baldini e Company. Dentro lo spogliatoio c'è un casino. I giornalisti a cui da più affidamento so quelli delle radio, dei giornali del cazzo, con Cassano sta a fà un casino». Brambati chiede a Zavaglia: «Ma lui ci ha litigato con Cassano?». «Ma lui ci avrà pure litigato con Cassano, quello è ingestibile, è deleterio per sè, per lui, per gli altri. Poi Panucci, se lo punisci non glie ne frega un cazzo a nessuno. Se punisci Cassano se rivoltano tutti a livello dirigenziale, ma il guaio della Roma è proprio quello, ma poi - aggiunge riferendosi a Del Neri - nun se fa rispettà dentro gli spogliatoi dagli altri». Zavaglia poi parla di Totti: «Totti è unico al mondo, Cassano è uno scemo è deleterio, capito?».

TELEFONATA-MAZZINI-GIRAUDO
La Juventus perde con l'Inter il 20
aprile 2005 e due giorni dopo Innocenzo Mazzini telefona ad
Antonio Giraudo. Il dirigente juventino, in una telefonata
intercettata nell'ambito dell'inchiesta della procura di Napoli,
mostra il suo rincrescimento per le designazioni avute dal
Milan, che ha vinto 3-0, a Siena e decise da Paolo Bergamo.
GIRAUDO: ...Oltretutto devo dirti che per la prima volta in
tanti anni ho avuto una delusione dal nostro amico Paolo è!
Perchè mandare...dopo che Schevchenko si lamenta, mandare
Babini e soprattutto Puglisi al Milan...no!...come si arrivi non
mi è piaciuto!..è stata una cosa che mi ha deluso molto...
Perchè quella è una cosa che decide lui...(inc)...sui sorteggi
va bene...questa è una cosa che decide lui...
MAZZINI: ...Però...però devo dire a Siena il nostro amico
è stato eccezionale è!...
(La composizione arbitrale per la gara di Siena era costituita
dall'arbitro Collina, assistito dai guardalinee Farneti e
Baglioni, che nel corso della gara ha segnalato il fuorigioco di
Shevchenko che è valso l'annullamento del gol segnato al 10'
pt.NDR)
GIRAUDO: ...Sì! No, no io dico è stato eccezionale poi
dopo...dopodichè come uno si lamenta voglio dire...«.
MAZZINI: ...No più che altro era rimasto invece deluso dal
nostro fischietto!...quello che tu hai detto che è
sfortunato».
Secondo gli investigatori allude a Massimo De
Santis che ha diretto l'incontro della Juve con l'Inter.
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9 aprile 2010

Faccia da pirla

Minuto 1:53 mi sto pisciando sotto...

Suma show

Il giovine Maurone pare proprio un coglione.

Opinioni auterevoli



















Dopo Grasso, Bonaiuti e Capezzone anche Topo Gigio dice la sua:
"Moratti chiamava anche me per strapazzarmi di coccole!"

Ma cosa ci dici mai!!!

8 aprile 2010

Guerra e pace

















Tifosi ultras bianconeri sempre sul piede di guerra: domenica sarà ancora sciopero del tifo ed è anche annunciato un presidio pacifico a Napoli.

Praticamente stanno organizzando una pacifica insurrezione.

Il ladro perde il pelo ma non il vizio


Sono rimasto rapito dallo stile prettamente "moggiano" dei legali di Big Luciano.
La linea difensiva è chiara: le telefonate le facevano tutti, non solo Moggi, e pertanto tutto l'impianto accusatorio è da smontare e le condanne inflitte sono da ritenere ingiuste.
La caciara, naturalmente, ha trovato terreno fertile nelle pagine di Tuttosport, che ora ha lanciato pure una petizione per la revoca dello scudetto 2006 assegnato all'Inter.
L'appiglio nasce dal fatto che le telefonate di Moratti (che pare le ricevesse solo, e manco aveva a memoria il numero di cellulare di Bergamo) e Facchetti non sono state evidenziate dai PM nel corso del processo sportivo e queste telefonate costituiscono la prova dell'abitudine, estesa a tutti i dirigenti, di cercare di manipolare il mondo arbitrale a proprio favore. Ergo o sono tutti colpevoli o sono tutti innocenti.

L'unica "colpa" che faccio ricadere sulla dirigenza nerazzurra era proprio che queste intercettazioni dovevano essere ammesse già allora, proprio perchè il tenore di questi colloqui conferma di fatto la tesi accusatoria nei confronti della Juve. D'altro canto Moratti lo fece già in un'intervista del 2006 a Sabelli Fioretti:Moggi dice che con Bergamo ci parlava anche Facchetti… «Non c’è niente di male a parlare con Bergamo. La differenza sta nelle cose che si dicono».
Lei ha mai telefonato a un designatore?
«No. Ma posso aver ricevuto da loro qualche telefonata in cui mi chiedevano delle opinioni.
Quindi non è da escludere che un giorno vengano fuori delle telefonate in cui c’è anche lei…
«Solo telefonate “normali” senza alcun interesse».

I legali di Moggi su questa lacuna processuale stanno andando a nozze aizzando il popolo gobbo ad una mobilitazione di massa che parte dalla petizione di Tuttosport per finire alla migrazione di martedì a Napoli per la giornata clou del processo a Moggi.
Mi chiedo con quale criterio d'imparzialità potrà decidere un giudice sapendo che fuori dal tribunale una accolita di ultras potrebbe eventualmente mettere a ferro e fuoco la città?
Poi aspetto i gobbi a Milano venerdì 16. Voglio una carneficina.