29 novembre 2010

Barcellona - Real Madrid: 5-0

Se un'italiana si becca il Barca negli ottavi di Cempions son azzi amari.
Real demolito.
Mi ha ricordato, per gli effetti che potrebbe avere nella Liga, la vittoria per 4-0 sul Milan dell'anno scorso.

28 novembre 2010

Inter - Parma : 5-2

Serve un centrale difensivo. L'assenza di Samuel è evidente.
Per il resto il rientro di Cambiasso, Stankovic e Thiago Motta danno subito il senso di cosa vuol dire giocare con la Primavera anzichè con i titolari.

25 novembre 2010

Inter - Twente: 1-0



Vittoria che ci voleva.
Finalmente nell'ultima partita del girone potremo schierare i titolari per far riposare le riserve.

24 novembre 2010

Da Franco Rossi

ORMAI LA CENSURA E’ TOTALE, O QUASI. GIORNALI SPORTIVI, TELEVISIONI (A PARTE QUALCHE RARA ECCEZIONE) NON SOLO MISTIFICANO LA REALTA’ DEL MONDO DEL CALCIO FACENDOLA APPARIRE PER QUELLA CHE NON E’, MA LA NASCONDONO ACCURATAMENTE.
L’INTER CHE NELLA PARTITA PIU’ IMPORTANTE DELLA STAGIONE, IL DERBY, SI DIMENTICA DI METTERE IN LISTA L’ADDETTO AGLI ARBITRI, E’ UNA NOTIZIA CHE POCHI HANNO DETTO SCRITTO E CHE MOLTI HANNO IGNORATO PER IL BUON NOME DI QUESTO MONDO CHE VOGLIONO FAR APPARIRE DORATO.
MASSIMO ALLEGRI, TEMPO FA FERMATO DAI CARABINIERI PER ECCESSO DI VELOCITA’ E LI MINACCIA CON FRASI CHE IN UN PAESE CIVILE LO L’AVREBBERO MANDATO DRITTO IN GALERA.
“DAMMI IL TUO NOME E L’INDIRIZZO CHE TI MANDO QUALCUNO SOTTO CASA…VI FACCIO PERDERE IL LAVORO A TUTTI, VOI NON SAPETE CHI SONO IO” E POI LA CONCLUSIONE DI UNO CHE DDOVREBB E ESSERE INTERNATO ALL’ISTANTE: “LE BRIGATE ROSSE NON ERANO POI COSI’ MALE CON VOI…”
PROPRIO AI TUTORI DELL’ORDINE, A QUEI CARABINIERI CHE HANNO DATO LA VITA PER PERMETTERE A QUELLI COME ALLEGRI UNA VITA PIU’ SICURA.
BENE PER QUESTO ALLEGRI AVRA’ UN PROCESSO, MA LA NOTIZIA E’ STATA DATA DA POCHISSIMI GIORNALI E ANCOR PIU’ POCHISSIME TELEVISIONI.
MA I LETTORI E I TELESPETTATORI VANNO RASSICURATI, L’INTER STA PER PRENDERE MESSI, IL MILAN E’ SU CRISTIANO RONALDO, LA JUVE HA GIA’ CHIUSO PER ROONEY E BLA BLA BLA BLA BLA.
ORWELL IN 1984 AVEVA ANTICIPATO I TEMPI, MA IL 1984 NON E’ SPARITO, ANZI OGGI E’ PIU’ VIVO CHE MAI.

21 novembre 2010

Chievo - Inter: 2-1

Spremuti e sbiellati.
Si perde senza giocare, senza nerbo, senza niente da opporre all'avversario.
Avversario che oggi era il Chievo ma che poteva essere il Bologna, il Parma. Non sarebbe cambiato nulla.
La ciliegina sulla torta è la cazzata di Etò'o che si beccherà tre giornate e lascierà la squadra priva dell'unico uomo decisivo.
Pagherà Benitez? Lo vedremo mercoledì sera, ma chiunque, eventualmente, lo sostituirà (chi?) non avrà vita facile. I titolari sono fuori forma e i rincalzi non sono all'altezza.

La stagione ora ci propone il mondiale per club, oggi faremmo una figura da pluti storica. Non possiamo presentarci con una squadra così conciata.
Quando giocheremo di nuovo il mondiale?
Abbiamo già fallito la Supercoppa Europea.

19 novembre 2010

Esclusivo!



In esclusiva sul blog del daddy le immagini dell'allenamento dell'Inter. Ecco come si sono infortunati gli ultimi 15 giocatori.

17 novembre 2010

Quaremveleno

Da oggi lavora per il blog anche il titolista di Tuttosport che sentitamente mandiamo a 'fanculo.

Comunque la notizia del giorno è lo sfogo di Quaresmino Quaresma che dal campionato Turco (no dico Campionato Turco) rilascia queste affettuose parole: “All’arrivo a Milano capii subito che ero stato acquistato solo perché mi voleva Mourinho e nessun altro. Poi, all’improvviso, ho smesso di giocare. Lo riconosco, non ero in buona forma. Vedevo la registrazione delle partite e non credevo di essere io, però se un allenatore ti cerca e poi non ti aiuta quando ne hai più bisogno…”  poi prosegue e aggiunge: “All’Inter mi avevano tolto l’allegria, l’autostima che ho nel giocare a calcio. Sono successe molte cose a me a e varie persone del club. A un certo punto non sono stato più una prima scelta. Non mi hanno più convocato, mi sentivo ai margini. E mi svegliavo piangendo per andare agli allenamenti, ora invece lo faccio sorridendo”.

Quaresmino sette pose non ti dovevi sentire solo, anche noi piangevamo quando ti vedevamo arrivare ogni giorno agli allenamenti. Quando poi te ne sei andato anche noi abbiamo ricominciato a sorridere. Non è bello?

14 novembre 2010

Inter - Milan: 0-1

Sconfitta meritata perchè se non fai gioco è difficile segnare.
Partita poco cattiva, perchè se i falli li subisci solo c'è qualcosa che non va.
Tagliavento lascia fare, è vero, e il Milan ringrazia ma noi facciamo poco, troppo poco.
Etò'o è solo, Materazzi su Ibra un azzardo assurdo (un ex giocatore di 37 anni contro Ibra!!!) e sbaglia subito.
Poi ci sta la sfiga, e quella quest'anno sembra sia stato l'unico vero acquisto di Moratti.

Siamo a meno 6 ma quello che mi preoccupa di più è che non sembriamo in grado di cambiare marcia.
Negli scontri diretti: 2 sconfitte e 1 pareggio.

11 novembre 2010

Lecce - Inter: 1-1

Non ci siamo abituati, dico a far cagare.
Partita molle, svogliata, con l'aggravante di aver preso gol sull'unico tiro in porta del Lecce.
Primo tempo senza centrocampisti e senza idee, per carità Obi fa il suo lavoro (che non è quello di costruire gioco) ma Coutinho latita e Pandev si divora un gol pauroso.
Nel secondo tempo le cose migliori, Milito torna di nuovo un giocatore (un palo + un gol)e l'ingresso di Stankovic sembra dare un gioco all'Inter e si vede, perchè Etò'o fa il numero e piazza un assist al bacio per Milito.
Poi basta, e solito gol del cazzo preso con la difesa a fare da contorno.

Abbiamo perso otto punti contro Juve, Sampdoria, Brescia, Lecce in partite che erano da vincere e domenica se perdiamo il derby siamo fuori dallo scudetto (- 6).
Non ci sono più scuse, infortuni o anemie, la vacanza è finita e bisogna tornare in campo possibilmente con le palle.
Perchè il Milan l'aiutino lo avrà anche domenica sera (clamorosa la parata della barriera contro il Palermo!!!) ma noi dobbiamo provare a vincerla.

8 novembre 2010

Inter - Brescia: 1-1

'Nculo.
Adesso manca solo che si infortuni a soreta.

5 novembre 2010

Il passato è ripassato...


LuisSuarez è un'amico (almeno io lo considero tale),ci si vede allo stadio,ogni tanto una pizzata con gli altri "bauscia"
Le sue idee le scrive benissimo,spesso le condivido,a volte le trovo "maniacali",ma ogni tanto pure lui qualche "cagata" la scrive...
A scanso di equivoci,io sono sempre con l'allenatore che c'è all'Inter,sia Mancini,sia Mourinho,sia Benintez,per me il passato è passato(del resto sarei la "Coscienza citica e push up del terzo millenio"),ma voglio il diritto di critica sopratutto perchè nonostante qualcuno ritenga che siamo "vecchi,spremuti e logori" o "bambini,bidoni e acerbi",io nei ragazzi credo...
Non si può a novembre menarla ancora per il fatto di aver fatto un calciomercato al risparmio(e aver dovuto comunque lo stesso ricapitalizzare 40 milioni di euro),quando ripensi alla partita di Supercoppa Europea quando i titolari c'erano tutti,criticare che hai un centrocampo ristretto come numero di uomini(6 giocatori per 2 posti) e mi si infortunano tutti,assisti a partite come quella di Londra dove prendi 2 gol su 3 con dinamica identica ai 3 che hai preso all'andata(vien da pensare che durante il secondo tempo di Milano qualcuno in panca dormiva),non si può continuare ad usare come scusa il non arrivo di Kuyt(guardacaso trentenne e rotto pure lui) e Mascherano(che è riserva a Barcellona)senza mai criticare in ugual modo l'intransigenza tattica di Benintez.
Ritengo altresì che nel post linkato quì sotto vi siano molte verità,ma ritengo siano mischiate(per me sbagliando)con molti "punti di vista",ed un certo "disappunto" verso la Società Inter che secondo me non merita...

Da Inter Blog

Semplicemente un copia incolla. (qui l'originale)
Perchè non saprei aggiungere altro.

La due giorni di Champions è stata dir poco negativa per l’Inter e non solo per motivazioni strettamente legate al rettangolo verde. La società, i calciatori e una buona parte di tifosi sono ancora alle prese con la sindrome del Triplete, avvolti nello splendido ricordo della passata stagione.
Il ritorno di Mourinho a Milano è stato il termometro per misurare lo stato della malattia. Josè Mourinho, o Jesù Mourinho (grazie Duke), ha fatto la storia dell’Inter. Ormai riposa nell’Olimpo dei grandissimi personaggi che hanno reso celebre la nostra squadra nel mondo. E’ stato fenomenale per il modo di calarsi nella realtà nerazzurra, fatta di guerre con i media, di rivalità accese con J**e e Milan e di sospetti sul famigerato Palazzo. E’ stato trasgressivo utilizzando l’arma della verità. Ha trascinato giocatori e pubblico verso un traguardo incredibile creando quella empatia (cit.) che mai si era vista a S.Siro nel recente passato. 
Ma c’è un “ma”. Dalla notte del 22 maggio Mourinho lavora per il Real Madrid. Dall’intervista al Bernabeu in cui chiedeva l’aumento per Milito, lavora per Florentino Perez. La storia del “Mou tifoso interista” è buona per Milanello Bianco, luogo fatato dove si entra solo se muniti di anello al naso. Mourinho è Mourinhista, come lo era al Leira, come lo è stato al Porto e al Chelsea. Facendo, giustamente, i propri interessi.
Le continue telefonate a Maicon, quest’estate, sono partite dal suo cellulare. Come erano partite per Lampard nel 2008, tra dichiarazioni tipo “il Chelsea resterà nel mio cuore come i tifosi dello Stamford Bridge”. Tifosi che, ovviamente, rimpiangevano la partenza di Mourinho nonostante Grant fosse arrivato ad un rigore dalla vittoria della Champions.
Nella prima intervista ad Appiano disse di non essere pirla. Abbiamo scoperto che stava approssimando per difetto. Gli sguardi, i gesti e le parole non sono mai casuali. Mou studia anche la recitazione delle proprie battute. E’ semplicemente un genio (anche) della comunicazione.
Al Mourinho blanco fa solo piacere vedere disfatte come quelle di White Hart Lane. Perché fino a quando non vinceremo di nuovo, lui sarà ancora il vate nerazzurro. Quello del “se ci fosse stato lui” (i treni arriverebbero in orario). Un’ombra di proporzioni gigantesche alle spalle del tecnico di turno. E lui sa come tenere accesa la luce per garantire una proiezione costante. Basti pensare alle 3 dita mostrate ieri sera a San Siro. Per i milanisti? Per gli interisti? Non scherziamo, quelle 3 dita sono per Mourinho e per il suo ego. Perché ieri molti interisti si sono sentiti rappresentati da un fantasma che non c’è più.
Il pifferaio magico, con una fantastica trovata delle sue, ha fatto incazzare i rossoneri, ha reso orgogliosi gli interisti davanti alle tv, ha fatto “piangere” le vedove che sono state abbandonate dalla sua dipartita e l’ha fatto come ai bei tempi. Come quando c’era lui, per l’appunto. Ieri si è vestito da tecnico dell’Inter, ma stava lavorando per il Real. Un’abile illusione per aumentare il rimpianto e sostenere il confronto col presente. Con quel Rafa Benitez che ha avuto il coraggio di sedersi sulla panchina dell’Inter nonostante potesse solo eguagliare i risultati del predecessore.
Il tecnico spagnolo è mediaticamente, fisicamente e fisiognomicamente agli antipodi dello Special One, ma quando era stato tirato in ballo a sproposito dal portoghese, ha rivolto a lui una domanda semplice semplice: “Perché se Mourinho dice che all’Inter è tutto più facile, lui se ne è andato al Real?”. Già, perché? Per le prostitute intellectuali? Perche non amava l’Italia e il calcio italiano? Può darsi, non è da escludere. Ma non ci sembrano motivazioni di primissimo piano.
Mourinho è il migliore anche perché sa quando lasciare. Era convinto che il ciclo fosse chiuso e che gente come Zanetti, Cambiasso, Samuel, Stankovic e Lucio, per indicarne alcuni, il meglio l’avesse già dato. E’ andato ad allenare una super squadra con un’età media di 25 anni, con una società in grado di fare mercato, con calciatori affamati di vittorie e di riscatto dopo 6 anni in cui sono usciti agli ottavi di Champions e dopo due stagioni finite dietro al Barcellona. Ha lasciato giocatori usurati dopo 12 mesi vissuti sul filo del rasoio ed appagati per traguardi quadriennali.
Le parole di Zanetti nell’abbraccio del Bernabeu (“Mou resta con noi”) non sono servite a nulla, perché aveva già deciso. Li aveva già abbandonati, preferendone altri. Quelli che lui riteneva i migliori. Anche per questo bisognava evitare le rimpatriate al Melià. Perché, se Sneijder, Maicon, Materazzi e compagni non se ne stanno rendendo conto, con i risultati altalenanti e con le prestazioni deludenti di questo inizio di stagione, stanno lasciando che Mou si appriopri anche della loro parte di merito (Vedete, non c’è più Mourinho…).
Mourinho deve diventare un “nemico”, anche per loro. Deve essere un personaggio a cui dimostrare che si è in grado di vincere anche senza di lui. Deve essere il rivale numero uno a cui far cambiare idea sull’abbandono. A questo punto del discorso si inserisce Benitez che crediamo  ne abbia piene le tasche di triplete, di palloni d’oro, di adeguamenti di contratto, di “voglio giocare più vicino alla porta”, di “com’era bello lo scorso anno”, delle tre dita e via di seguito.
Per i detrattori di Benitez, in gran parte vedove acclarate, non conta il fatto che abbia ottenuto risultati importanti con squadre come il Valencia e il Liverpool, non proprio compagini  di primissimo piano. Ma deve pagare lo scotto di venire dopo Mourinho. In una società sazia per il triplete e che ha come obiettivo principale il Fair Play Finanziario. Zero arrivi, una cessione eccellente e il trattamento peggiore riservato ad un allenatore dell’era Moratti.
Prima di diventare vedove di Mourinho, ça va sans dire, la stragrande maggioranza aveva partecipato al banchetto organizzato per la sua crocifissione dopo le partite contro l’Anorthosis, il Panathinaikos, il Werder, il Rubin, la Dinamo e il Barcellona, praticamente tutte e 6 le squadre affrontate nel gironcino di Champions. Senza contare le critiche ricevute in campionato, all’inizio del 2008-2009 e dopo il trittico Parma-Genoa-Catania della stagione passata.
Benitez ha le sue idee, anzi, è stato ingaggiato proprio per le sue idee. Una società che vuole perseguire un progetto preciso, soprattutto dopo vittorie come quelle di maggio, cerca di analizzare la situazione tra rosa attuale e rosa ideale per il gioco del nuovo allenatore e decide di colmare il gap. Il prima possibile, non il 31 agosto o, peggio ancora, il 31 gennaio.
Qualche tempo fa abbiamo scritto che Benitez, proprio a causa dell’immobilismo societario, avrebbe dovuto metterci del suo. Le tante assenze per infortunio dovute all’età avanzata, al mondiale e al cambio di preparazione lo hanno limitato nelle scelte che comunque hanno fruttato 18 punti in campionato e 7 in Champions. Nei momenti di difficoltà, nelle stagioni passate, la nostra coperta di Linus è stata il rombo a centrocampo. Vedremo se questa può essere la soluzione, ma resta il peccato originale di Moratti nel non aver permesso al tecnico di mettere in pratica la visione teorica che aveva della squadra.
Ps: In questi 5 anni sono cresciuti quasi tutti, dalla società (lo scorso anno Moratti non sbagliò nemmeno una dichiarazione), allo staff tecnico, ai calciatori. Solo i tifosi (non tutti) sono rimasti  immuni dal concetto di evoluzione (e dubitiamo che cresceranno mai). Quando Mourinho dice che avrebbe avuto piacere nell’affrontare l’Inter per salutare tutta la gente che lo ama, noi gli ricordiamo che abbiamo fatto l’alba a S.Siro, nell’attesa della sua venuta. Invano.

4 novembre 2010

Io sto con l'Inter

E allora lo ribadisco.
Vorrei capire da che parte sta la squadra.
Perchè il pellegrinaggio dal Mou non mi è piaciuto neanche un pò.
Il Mou ha vinto e poi se ne è andato.
Grazie tante ma l'Inter è rimasta a Milano non si è trasferita a Madrid.
Moratti ha scelto Benitez, gli ha comprato Biabiany e Coutinho e gli ha venduto Balotelli. L'anno scorso erano arrivati Lucio, Milito, Thiago Motta, Snejder.
La squadra secondo voi si è rinforzata?
Per me no.
Maicon ha problemi? Snejder non è contento del rinnovo? Milito è stanco? Zanetti ha un anno in più?
La colpa è tutta di Benitez?
La prima cosa da fare è  chiarire i ruoli di ciascuno perchè mi pare che l'unico campione che abbiamo in squadra sia Etò'o e guarda caso è l'unico che non ha smesso di giocare da campione quando abbiamo cambiato il tecnico.
Gli altri?
Con chi stanno, con l'Inter o con il Mou?

3 novembre 2010

Mou's day

Ho visto il Real fare quello che voleva per più di un'ora.
Si è mangiato un paio di gol (ma anche Ibra che sbroccolate sotto porta!) poi quando è entrato Inzaghi la partita è cambiata. Non c'è niente da fare, quell'uomo (peraltro nato in fuorigioco) è l'unico al mondo che gioca in una squadra di calcio senza sapere giocare a calcio.
Il Mou lo sapeva, e lo temeva.
Ma il Real è una squadra forte e quando da San Siro (sul 2 -1 per i rossoneri) hanno cominciato a piovere insulti sul Vate di Setubal ho iniziato a ridere perchè sapevo che il Mou questa partita non l'avrebbe mai persa.
Primo perchè il Real è più forte del Milan.
Secondo perchè quando si incazza il Mou la sua squadra lo segue.


PS: Ho letto che oggi alcuni giocatori dell'Inter sono stati a trovarlo. Pessima mossa.
Così si delegittima Benitez, per inciso l'unico allenatore al quale Moratti non ha aperto il portafoglio per la campagna acquisti.

2 novembre 2010

Totthenam - Inter: 3-1

Una ripassata coi fiocchi.
Bale ha fatto quello che voleva, e pure di più. E abbiamo preso sei gol sei in due partite sempre (o quasi) dalla stessa fascia.
Maicon non ha offerte importanti? Perchè a me ha rotto il cazzo. Atteggiamenti in campo degni del peggior Balotelli, non salta l'uomo nemmeno se l'avversario è in carrozzella e non imbrocca più un cross dall'anno scorso.

Vabbè mancava il centrocampo, vabbè si è infortunato anche Muntari ma Snejder si è incartapecorito, Pandev non c'è Milito rientrava da un infortunio, Lucio si è impirlito Samuel a tratti vorrebeb manadare a cacare tutti quanti, Chivu ha il caschetto che gli ferma l'afflusso di sangue al cervello.
Cosa rimane?
Etò'o
Ecco, ripartiamo da lì.

Nella foto: Ciccio dai una volta stupiscici, tira giù un moccolone e dai una svegliata al gruppo.

The Cempions!!!!!

Una vittoria questa sera ci regalerebbe la qualificazione agli ottavi con due turni d'anticipo (noi non siamo abituati) e il primo posto nel girone (idem come sopra).
Una sconfitta ci rifilerebbe quasi certamente al secondo posto (quei tre gol del casso presi in casa sono stati una vera pirlata).

Tuttavia, credo che potrei sopportare perfino il secondo posto nel girone se il Mou ne facesse quattro ai cugini mercoledì...