2 febbraio 2007

Bianconeri in cima al mondo









Il buon Luca Borioni, giornalista di Tuttosport, titola così il suo commento al risultato dell'ultimo studio della federazione internazionale di statistiche e storie del calcio.
(N.B. Lo studio utilizza i dati dell'anno scorso, senza tener conto delle decisioni della giustizia sportiva italiana.)
Queste le sue parole:

RIEPILOGARE la storia cal­cistica degli ultimi quindici ­sedici anni, dal ’ 91 a oggi, quindi più o meno dall’inizio dell’era televisiva nel calcio. Riordinare risultati, partite e classifiche in base a parame­tri in grado di mettere sullo stesso piano i diversi campio­nati. Stilare una graduatoria definitiva della storia del cal­cio più recente. E scoprire co­sì che al primo posto c’è il Barcellona, grande di Spagna che appena otto mesi fa ha conquistato la Champions League. Ma anche che al se­condo posto c’è la Juve. Che quest’anno gioca in serie B. Ecco l’ultimo verdetto della federazione internazionale di statistiche e storia del calcio ( Iffhs). I numeri dicono che, se prendiamo in considera­zione il periodo che va dagli anni che precedono l’avvento della
Triade ( quindi anche la contraddittoria esperienza di Gigi Maifredi) fino all’attua­le stagione - quella del dopo scandalo -, la Juve resta la squadra numero uno in Ita­lia mentre in Europa è secon­da solo al Barcellona. Con scrupolo molto teutoni­co, da un po’ di anni un grup­po di studiosi tedeschi con se­de a Bonn produce statistiche a ripetizione e stila classifi­che su squadre e giocatori di tutto il mondo e di tutti i tem­pi. A occhio, una pretesa ec­cessiva. Il tentativo più che dichiarato è quello di mettere ordine in una materia vastis­sima e multiforme. In qual­che misura ci riescono. Anche se spesso i criteri che deter­minano certe graduatorie possono risultare opinabili. Impossibile però dubitare della posizione imparziale dei ricercatori, magari si può di­scutere sull’eccessiva serio­sità degli stessi ma certo non del fatto che si trovino al di sopra delle parti. Gli esperti della Iffhs non hanno trascu­rato alcun dettaglio. Hanno analizzato i dati a partire dal primo gennaio 1991, conside­rando che in questo periodo sarebbe stato agevole con­frontare adeguatamente i ri­sultati delle formazioni di tutti i continenti. Bisognava infatti tenere conto dei cam­pionati nazionali, delle coppe nazionali e delle competizio­ni internazionali per club. Impossibile fare calcoli al­trettanto attendibili per il pe­riodo che va dalle origini del calcio, quindi secondo gli sta­tistici tedeschi dal 1872, fino al 1990. Ogni anno l’Iffhs produce un ranking in base a parame­tri ben precisi che permette di nominare le migliori 25 squa­dre del pianeta. La prima del­la classe si merita 25 punti e l’ultima solo uno. La somma di ogni stagione nell’arco de­gli ultimi anni ha così deter­minato la « classifica mondia­le di tutti i tempi » che ha elet­to il Barcellona squadra regi­na, la Juve un gradino sotto e poi al terzo posto il Milan. Se­guono il Manchester United, il Real Madrid e il Bayern Monaco. Sono i nomi delle for­mazioni che hanno fatto la storia del calcio negli ultimi dieci anni o poco più. Qui i ri­sultati statistici coincidono con i ricordi degli appassio­nati e le opinioni degli addet­ti ai lavori. L’Inter che domi­na incontrastata l’attuale tor­neo di serie A è solo settima in questa classifica di tutti i tempi, precede ( di appena) sei punti l’Arsenal e la prima delle squadre extra europee: il River Plate. Un dato è certo, tra quelli numerici: l’eredità della Ju­ventus non può essere azze­rata dagli sconvolgimenti del­l’ultima estate. Perché i risul­tati del campo restano e in questo caso, la decisione mol­to politica e poco realista che ha spostato l’ultimo scudetto dalle maglie bianconere a quelle nerazzurre non ha in­ciso minimamente sulle sta­tistiche curate dagli esperti di Germania. La Juve è anco­ra al top, nonostante tutto. L’eredità rimane. Magari, an­zi sicuramente, da questo mo­mento in poi potrà diventare un peso: è chiaro che nella classifica annuale che l’Iffhs produrrà tra dodici mesi la Juve non troverà spazio. In serie B e senza coppe, non po­trebbe essere altrimenti. Sen­za la caduta, probabilmente, la Juve sarebbe stata molto più vicina al Barcellona o for­se perfino più in alto. Tra un anno sarà più lontana. Ma in­tanto il dato attuale colpisce e fa riflettere. Tra l’altro un sondaggio di Sport+ Markt rivela che l’ef­fetto calciopoli comincia già ad attenuarsi. Secondo i ri­sultati di una ricerca condot­ta a maggio 2006, il 45% del campione intervistato citava la Juventus come club meno gradito. Nella rilevazione del novembre 2006 la stessa per­centuale è invece diminuita al 29% riportando il club ad un livello di “ antipatia” in li­nea con le sue serie storiche. Tutto questo impone alla nuova dirigenza juventina, una volta di più, l’esigenza di riallacciare il legame con il passato, la storia anche re­cente, pur con le necessarie distinzioni. Sarà interessan­te verificare nell’immediato futuro in quale posizione sarà scivolata la Juve - la squadra che fino a oggi nel mondo è stata seconda solo al Barcel­lona - dopo la retrocessione e la perdita degli scudetti. Solo allora si potrà aggiornare la storia. Ma intanto appare chiaro che i risultati del cam­po restano, che non si possono cancellare. Lo ha certificato la federazione internazionale di statistiche e storia del cal­cio, con sede a Bonn, qualcu­no ha da obiettare?

Io, of course,
innanzitutto, caro Borioni, la Juve non è in testa alla classifica, c'è il Barcellona...
Inoltre, caro Borioni, di queste statistiche l'Inter ne ha i cassetti pieni, e di solito erano utilizzate per prenderci per il culo (si, bravi, siete i migliori ma non vincete un cazzo...).

Infine, caro Borioni, mi incute un pò di timore la minaccia di riallacciare i rapporti con il passato, con la storia anche recente, per la precisione.
Bisognerebbe imparare a vincere senza rubare, imparare a riconoscere che le vittorie, soprattutto in campo sportivo, sono frutto del campo (come ama ripetere Tuttosport), non delle terne arbitrali.

Intanto oggi, Tuttosport ci segnala che l'Inter subisce uno stop dopo due mesi di vittorie, uno stop che mette in pericolo la panca del Mancio...

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