16 luglio 2007

Wild card


Dopo le salaci battute di quella testina di c... di Brosio, dopo le esternazioni della dirigenza juventina sulle presunte avances dell'Inter a Nedved (ma chi lo vuole il tuffatore?) ecco una nuova epica battaglia di quei fenomeni di giùlemanidallajuve!

Vogliono una wild card per giocare in Cempions!!!!!!!
Dite la verità: sono teneri.

"CARO MICHEL, RIDACCI LA CHAMPIONS" - Un'altra clamorosa iniziativa dell'associazione GiùlemanidallaJuve, in prima linea nel difendere gli interessi della Juventus e sei suoi piccoli azionisti dopo le sentenze dello scandalo Calciopoli. Dopo essersi rivolti più volte alla Procura federale e in particolar modo a Francesco Saverio Borrelli per sollecitarlo nelle indagini sul falso in bilancio dell'Inter, questa volta si rivolgono direttamente al presidente dell'Uefa, Michel Platini. Oggetto della lettere, la richiesta di concedere alla Juventus una wild-card per la prossima Champions league, da cui il club bianconero, dopo lo scandalo è escluso, con tanto di gravissimi danni economici.
Di seguito riportiamo il testo integrale della missiva scritta al presidente dell'Uefa.
Alla attenzione del Presidente Michel PLATINI
"L’associazione GiùlemanidallaJuve – che alla data odierna conta oltre 2700 iscritti di cui circa 260 piccoli azionisti – ha visto la luce nel lontano mese di maggio del 2006 quando iniziarono a trapelare le prime indiscrezioni sul coinvolgimento della società Juventus nello scandalo poi denominato “Calciopoli”. L’ associazione in particolare con la sua nascita si è posta lo scopo di tutelare gli interessi sia economici che morali dei propri iscritti in qualità di tifosi e soprattutto azionisti della Juventus. Il processo sportivo che ne è conseguito, istituito da un ex consigliere Telecom/Inter nonché legale della famiglia Moratti per decenni, ha violato un gran numero di norme costituzionali e giuridiche. Senza alcuna giustificazione è stato eliminato dal processo sportivo un grado di giudizio, violata la norma sul giudice naturale precostituito per legge, eliminato il contraddittorio, preclusa l’opportunità di fornire prove a discolpa ed infine istruito un processo fondato su intercettazioni illegittimamente assunte e quindi inutilizzabili ai sensi dell’art. 270 del codice di procedura penale. Le conseguenze delle sentenze sportive, in gran parte pilotate dai media ostili attraverso una campagna di colpevolizzazione ancora prima che i processi avessero inizio, si sono ripercosse sugli interessi morali ed economici dei nostri associati tifosi ed azionisti. La quotazione del titolo Juventus è infatti passata dagli iniziali 3,60€ fino agli attuali 1,40€. Per sanare le perdite conseguenti alla retrocessione nella serie cadetta, la società Juventus ha dovuto cedere ben 7 giocatori di altissimo livello ed ha dato vita ad una ricapitalizzazione di ben 105 milioni di Euro. I ricavi registrati dalla stessa Juventus sono passati dai 250mln di euro del precedente esercizio ai 170mln di euro di quello attuale con una riduzione secca del 35%. La necessità di rinegoziare tutti gli accordi di sponsorizzazione (riduzione di 14.542€ mln - 50% rispetto all’anno precedente), la perdita di uno sponsor da 22 mln. annui ed infine il mancato introito dei 22,5€ milioni provenienti dalla partecipazione alla Champions League sono fattori che influiranno sulla competitività per gli anni a venire. Attraverso un’attenta lettura delle sentenze ci si rende conto che non un solo illecito sportivo è stato mai provato. Si legge in particolare nel dispositivo di sentenza che gli ex dirigenti della Juventus erano in grado di ottenere un trattamento privilegiato da parte della classe arbitrale pur senza aver mai alterato alcuna partita. Ne è riprova il fatto che, rispetto alle sentenze di primo grado, al termine dell’iter della giustizia sportiva tutti gli arbitri, ad eccezione di De Santis, sono stati assolti e tutti i dirigenti ed i club coinvolti hanno ottenuto sensibili riduzioni delle pene inflitte. L’unica squadra a cui sono state contestate telefonate intercorse tra propri dirigenti ed esponenti della classe arbitrale atte ad ottenere un vantaggio sul campo ha poi vinto la Champions League. In virtù di questa farsa denominata “processo sportivo” la nostra Associazione ha depositato un ricorso presso il Tribunale amministrativo del Lazio, un esposto presso la Procura della Repubblica per l’uso delle intercettazioni “a campione” (dichiarazioni di Bergamo e De Santis) ed infine un ricorso presso la Corte Europea. Proprio in considerazione di queste assurde sentenze, ed in attesa che i tribunali ordinari si pronuncino sulle nostre richieste, con la presente sollecitiamo la S.V. a disporre l’emissione di una Wild Card che consenta la partecipazione della società Juventus alla prossima Champions League. Una vostra decisione in questa direzione vedrebbe almeno tre immediati effetti positivi:
- riconoscimento economico e sportivo alla società Juventus FC e ai suoi azionisti danneggiati dall’esclusione della squadra dal Torneo Uefa Champions League;
- maggiori introiti pubblicitari e maggior audience per il Torneo Uefa Champions League 2007-2008 che ritroverebbe una sua storica protagonista indebitamente esclusa dalla competizione;
- Minori richieste risarcitorie nei confronti della Federazione Italiana Gioco Calcio nel caso in cui i ricorsi ai tribunali ordinari dovessero concludersi con esito positivo.
Restiamo dunque in attesa della vostra decisione in merito alla nostra richiesta, che appare ampiamente legittima non solo per le considerazioni di tipo giuridico, ma anche in considerazione dei meriti sportivi che la Juventus ed i suoi campioni hanno collezionato nel corso degli ultimi 110 anni della storia del calcio mondiale".

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