24 settembre 2010

L'inizio della fine

Il declino da grande squadra dei gobbi continua grazie al loro megapresidente.
L'Agnello pare non abbia ereditato, insieme al patrimonio di famiglia, anche l'orologio del nonno sicchè si crede ancora nel 2006 e lotta con tutte le sue forze per far togliere quello scudo dalle maglie dell'inter.
E si impegna così tanto da perdere le sue energie in un dispettuccio da bulletto di quartiere mentre lascia la sua squadra in balia degli eventi.

La Juve non tornerà ad essere una grande squadra con questa proprietà così come non lo sarebbe stata in passato senza alcuni "artifici" di stampo mafioso.
Per fare una grande squadra servono i grandi giocatori e per averli bisogna cacciare il grano.
Ma prima ancora bisognerebbe saper riconoscere un grande giocatore, perchè rifare alla Juve l'attacco dell'Udinese non mi pare una genialata.

Poco male se uno non è un tifoso della pisella, leggermente fastidioso per chi era abituato a vincere facile.

Nella foto: braccia rubate all'edilizia

4 commenti:

gianfranco ha detto...

ciao, mi sono perso qualcosa?? non sono riuscito a trovare articoli che parlano della diatriba Agnello-Moratti...Che è successo??

Daddy i ha detto...

Ciao
niente di chè Agnelli ha incontrato Abete in privato e probabilmente sta sollecitando una presa di posizione della Federazione che vada verso la revoca dello scudetto del 2006 assegnato a tavolino all'Inter.
Soliti dispettucci di chi non può far altro per regalare soddisfazioni ai propri tifosi.

Piuttosto, il nipotino?

Entius ha detto...

L'Agnellino deve pur fare qualcosa. Di vincere non se ne parla proprio, tanto vale pensare agli scudetti del passato.

gianfranco ha detto...

però con lo stadio di proprietà sarà tutta un'altra cosa..pensa che bello vedere da vicino (7,5 mt) Pepe, Iaquinta, Chiellini etc.. poracci

Il nipotino cresce e sbraita (quando ha fame) ciao