Nel campionato in cui hanno fatto il deserto e lo hanno chiamato Inter – quante analogie con chi dominava in passato, comprese le sistematiche ammonizioni agli avversari nel turno precedente e, da ieri, anche i gol regalati –, ci sono squadre che sono distanziate di due punti appena (Toro e Milan) e accomunate da un verbo che, già di per sé, è un obiettivo: rientrare.
Padovan non passa giornata senza spalare merda sull’Inter, ma, nella sua opera dimostra di essere un povero pirla!
Infatti, non più tardi di un mese fa il direttore di Tuttosport, a proposito di Bologna –Juve così chiosava sulle interpretazioni arbitrali pro Juve:
”C’era un rigore per il Bologna (Buffon su Marazzina) e, forse, il pallone scagliato da Zalayeta, che è valso il successo della Juventus, in porta non c’è mai entrato del tutto. Chi racconta la verità o, almeno cerca di farlo con onestà intellettuale, non deve accettare censure e, meno che mai, imporsele. Perciò, se la Juve ha sottratto tre punti all’avversario con un’azione viziata da un fallo di braccio (sempre di Zalayeta) e con una conclusione non completamente oltre la linea di porta, va detto subito e con chiarezza. Tuttavia, per dirlo, bisognerebbe avere qualche sicurezza. E, invece, sicurezze non ce ne sono.”
"Esistono, in compenso, varie forme di ipocrisia. Anche nel fare una telecronaca e, dunque, nel fornire un’informazione di prima mano. Ieri sera, per esempio, l’ormai incontinente Fabio Caressa di Sky, prima ha affermato che, a occhio nudo, si era subito accorto del gol bianconero. Poi, al replay, ha cambiato radicalmente opinione, scusandosi e, però, astenendosi dall’esaminare il secondo movimento della palla."
E per concludere, con uno straordinario senso della misura, Padovan ci regala la perla dell’anno:
"In ogni caso, attenendoci alla prestazione, più di un punto il Bologna non avrebbe meritato, mentre la Juventus sì."
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