28 maggio 2008

M.M.


Ho perdonato a quest'uomo anni di fallimenti.
Ho perdonato a quest'uomo un 6-0 umiliante.
Ho perdonato a quest'uomo Lippi, Hodgson e Lucescu.
Ho perdonato a quest'uomo cessioni assurde.
Ho perdonato a quest'uomo acquisti indegni.
Ho perdonato a quest'uomo l'incapacità assoluta di difendere l'Inter dai ladri.
Ho perdonato...



Oggi no.
La scelta fatta magari ci regalerà nuve vittorie, e io, da interista, ne sarò contento, ma se così sarà ciò dipenderà dal caso, dal destino, non dalla programmazione.
Per quattro anni non abbiamo cambiato allenatore, non era mai successo sotto la gestione Moratti e sono arrivati sette (7) trofei.
Per quattro anni abbiamo zittito i cori e le prese per il culo delle curve avverse.
Con Mancini abbiamo ritrovato l'orgoglio di essere nerazzurri bauscia.
Oggi perdiamo uno di noi, uno che ci credeva nell'Inter vincente.

Tranquilli ci rimangono Recoba, Figo, Adriano e le vedove di Moggi.

Caro Moratti, l'Inter non è un sentimento, è una squadra di calcio.
Punto.

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