12 maggio 2008

Dove eravamo rimasti?


Ricordate il mitico Enzo Tortora?

Esordì così in occasione del suo rientro televisivo dopo le noto vicende giudiziarie.
Dove eravamo rimasti?

Siamo partiti dalla paturnie di quell’allucinante 5 maggio dove, per inciso mi ricordo una pietosa manfrina di Materazzi che frignava in campo, per ritornare, ieri, di nuovo ad affrontare gli stessi incubi, le stesse paure e le stesse sceneggiate isteriche.

Incredibile quello che abbiamo sbagliato ieri pomeriggio.
Rigore a parte ci siamo fatti infinocchiare da un Siena che con due tiri in porta ha fatto saltare il banco della festa.
E quel che è peggio ha fatto saltare la testa ai nostri prodi maestri dell’arte pedatoria.

Troppo facile, i segni del destino c’erano tutti.
L’anno scorso abbiamo vinto lo scudetto battendo il Siena proprio mentre la Roma ne prendeva due in saccoccia con l’Atalanta e allora ecco l’occasione per un gradevolissimo deja vu, l’occasione per chiudere definitivamente uno scudetto già vinto, poi riaperto e poi richiuso in cassaforte nonostante un girone di ritorno molto, troppo faticoso.

Ma il destino ci ha voluto riservare una nuova prova.

La Catarsi!

Perché il vero deja vu sarà proprio questo!!!
Noi dobbiamo affrontare e battere il nostro passato. Noi dobbiamo dimostrare, prima di tutto a noi stessi, che questa squadra è una squadra con le palle, perchè signori, se noi non battiamo il Parma e non vinciamo lo scudo, ebbene allora noi roviniamo tutto quello che è stato costruito in questi ultimi due anni.
Tutto!
Per riconsegnare l'Inter all'oblio di una squadra barzelletta vittima prima di se stessa che degli altri.

La sfida, permettetemelo è affascinante! E per l'ennesima volta, l'ultima che ci viene concessa, saremo padroni del nostro destino.
Solo, per favore mettiamo Rivas in campo al posto di Materazzi perchè lui non arriva al novantesimo.


Nella foto: Daddy al termine di Inter - Siena...

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