24 aprile 2009

Il figliol prodigo bis


















Dove eravamo rimasti?
Il 24 marzo scorso avevo scritto questo post.
Non avete anche voi una senzazione come di deja vu?

La differenza la fanno sempre i campioni, su questo non ci piove.Ma la differenza in tribuna la fanno i tifosi, e quelli dell'Inter (la maggior parte, per non dire la miglior parte) non sono materiale da propaganda, gente che si lascia manovrare dall'azienda a piacimento degli azionisti di maggioranza.Ibra vuole più soldi, forse preferirebbe andarsene, ma gente disposta a sborsare più di 12 milioni di eurozzi all'anno non c'è ne tanta in giro, e allora il suo procuratore inizia ad agitare le acque, a lanciare velate minacce.Purtroppo per lui e per il suo assistito i tifosi dell'inter non sono quelli del Milan!Non ci saranno sfilate con il rosario in mano sotto la casa di Ibra, non vedrete il sito dell'Inter sommerso dalle mail disperate stile sumaworld e, resti inter nos, se levasse le tende Kakà avrei voglia di vedere un cuginetto rompermi il c...o con la storia della grande famiglia Milan...Le bandiere, quelle vere, sono finite. Ne restano alcune che sono tali più per l'età che per convinzione, ma sono le ultime. Poi abbondano i mercenari, ma è giusto così.Il calcio è diventato altro, è uno strumento di marketing, serve a vendere magliette non a regalare sogni.Di certo c'è sola una cosa: se Ibra vuole andarsene è libero di farlo (se il suo amato procuratore è in grado di trovare offerte migliori) ma se non ci riuscisse non si rattristi se i tifosi nerazzurri non scenderanno in piazza a ringraziare il Signore Dio Onnipotente per aver intercesso verso di loro.Non ammazzeremo il vitello grasso, non faremo nessuna festa.Il figliol prodigo è affar serio, certamente più di una partita di pallone.

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