16 maggio 2011

Errata Corrige


La fase finale del nono campionato italiano di calcio fu alquanto turbolenta. Il 18 marzo la gara in cui la Juventus ospitava il Genoa fu sospesa perché i tifosi liguri, giudicando l'arbitraggio truffaldino a favore dei bianconeri, invasero il campo da gioco generando un'immensa rissa a cui non si sottrassero giocatori e dirigenti delle due società. La Federazione decise la ripetizione del match sul neutro di Milano, ma la vittoria dei torinesi attirò le ire del Grifone che, di tutta risposta, decise di favorire il Milan non presentandosi all'ultima gara contro i rossoneri in segno di protesta. Fu così che, arrivando Milan e Juve a pari merito, si rese necessario uno spareggio da disputarsi, secondo regolamento, sul campo della società vantante la miglior differenza reti. La Juventus pretese tuttavia di non conteggiare le reti segnate a tavolino, così lo spareggio si disputò a Torino. Ma ne risultò un pareggio e, dovendosi individuare una nuova diversa sede per la ripetizione, essendo per ovvie ragioni di ordine pubblico impossibile giocare a Genova, e tenuto conto della sportiva accettazione da parte del Milan della citata obiezione riguardante i gol a tavolino, la Federazione individuò il campo meneghino dell'US Milanese. La Juventus non accettò la designazione, dando forfait e risolvendo a favore del Milan il tribolato torneo.

1 commento:

Anonimo ha detto...

bilan e jube, ladri all'ultima goccia di sangue; altrui!