Che il silenzio cali sul fattaccio e che si cominci a parlare serenamente d’altro. Il giorno dopo, Massimo Moratti e Salvatore Cozzolino hanno finalmente trovato un punto di accordo. Non hanno idee comuni sullo scudetto, sull’Inter, sulle intercettazioni e in generale sul calcio. Ma sull’episodio che li ha visti protagonisti l’altro giorno, chiedono un “ reset”. Col tempo, otterranno il loro scopo, non ci sono dubbi. Ma adesso è difficile cancellare quel battibecco, quello scambio di idee. Moratti, che evidentemente avrebbe fatto meglio a tirare dritto, a non cadere nella provocazione, lo considera un capitolo ormai chiuso. Non che si sia pentito, in fondo ha solo detto quello che pensava a una persona che, a sua volta, gli aveva detto ciò che pensava. Tuttavia il clamore della vicenda e il fatto che ancora una volta sia stato messo in evidenza il suo nervosismo, non gli ha fatto certo piacere. Ma è soprattutto Salvatore Cozzolino, meno abituato del presidente dell’Inter a finire su giornali e telegiornali, a chiedere che tutto finisca lì. Richiesta legittima, anche questa, ma impossibile da assecondare, visto che nuove notizie, sul suo conto, ormai si rincorrono. E persino riconoscimenti: il sito www.juventus1897.it, uno dei luoghi più frequentati, in rete, dai tifosi bianconeri, ha deciso di assegnargli il premio di “ utente del mese”. Secondo il sito, « il tifoso juventino che ha litigato con Moratti in un bar non è un maleducato, né un nullafacente, ma uno stimato avvocato, che ha sempre dimostrato garbo e ironia » . Ed è per questo che i gestori del sito plaudono l’iniziativa di Salvatore: « Ci piace che abbia avuto il coraggio di dire in faccia al signor Moratti quello che tutti i tifosi pensano di lui: non è coerente definirsi onesto e poi essere il presidente di una società che falsifica passaporti e bilanci » . Cozzolino ha un curriculum di tutto rispetto nel suo tifo e nella sua passione per la Juventus. Possiede 500 azioni, che poi valgono appena 50 euro, cioè nulla. Eppure, chi era all’Assemblea degli azionisti, la scorsa primavera, ricorda ancora il suo intervento, anche in quella circostanza molto diretto, senza peli sulla lingua, senza remore, anche se allora i suoi strali erano rivolti ai dirigenti della sua squadra del cuore e non al presidente dell’Inter. « Sono incazzato. Vabbè, il presidente Cobolli mostra coraggio, perché ci mette la faccia. Ma quella resa incondizionata... E quell’allontanamento di Moggi e Giraudo dopo gli scoop giornalistici. E la richiesta della B. E quei due giocatori ceduti all’Inter tutt’altro che sportiva. E il bilancio in perdita. In 48 ore avete barattato 109 anni di storia bianconera con i carnefici. Dottor Elkann, dottor Montezemolo: non siamo ladri. Non andando al Tar si sono avallate le accuse. I due delinquenti? Non li vedo perché vedo un grande amministratore delegato e un direttore generale bravissimo a costruire squadre vincenti » . Come si vede, Salvatore non aveva risparmiato critiche alla gestione della Juventus, ma già allora l’Inter era nel suo mirino: una società tutt’altro che sportiva, i carnefici. così, le definizioni dei nerazzurri. Frasi che avevano riscosso grande consenso allora, così come grande consenso, nel popolo bianconero, hanno ottenuto anche le frasi di lunedì. Anche se non manca chi ipotizza una scena preparata a tavolino, un “ tranello” premeditato a Moratti. Senza dimenticare il tam tam di chi vorrebbe addirittura il tifoso juventino nel mirino di telefonate e minacce. Allora, forse, è davvero il caso che il silenzio cali sul fattaccio. Una goliardata, una chiacchiera da bar. Con in più un protagonista illustre. Sipario.
Tuttosport, 21/03/2007.
I due delinquenti? Non li vedo...
Questi sono peggio degli ultràs, grazie a questa gente, idolatrata da certi giornali, stiamo facendo un processo al contrario dove Moratti, fino all'anno scorso per tutti un emerito pirla, ha assunto il ruolo di genio del male, di sommo maestro del complotto anti Juve.
Poi arrivano le buste con le pallottole...
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