LUCA BORIONI - Tuttosport
VINOVO. Juve-Inter, la normalità di una sfida di vertice senza alcun tipo di degenerazione. Juve con lo scudetto sulla maglia e i tifosi che cantano «i campioni siamo noi». Juve che nel giro di un quarto d’ora fulminante chiude la partita, poi non ce n’è per nessuno. Tutti a casa, senza veleni aggiuntivi.
Siamo in Coppa Italia Primavera, ma in fondo è un dettaglio secondario. Perché alla fine prevale il senso dell’impresa contro il nemico designato: l’Inter. Rivale peraltro già battuta una volta, su questo campo, con il risultato di 5-1. E anche in questa occasione - è la finale di andata - per il tifoso bianconero che affolla la tribuna del Chisola
è grande l’esaltazione complessiva. E’ appagante il senso di rivalsa che rimane dopo il fischio finale. Non importa che sia una partita tra ragazzi. Il tifoso ora può immaginare che si stia diffondendo una magia, secondo la quale chi gioca con la maglia nerazzurra viene sempre sopraffatto da un senso di smarrimento quando affronta chi veste la maglia bianconera. Sarà interessante verificare la persistenza di questo incantesimo tra qualche mese, in serie A.
Cicci, smettetela che vi fate solo del male.
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