7 settembre 2011

Martina

Martina Stella sul Corriere:

Fumo due, tre sigarette al giorno. Poco, pochissimo. Eppure non riesco a smettere. Non trovo il modo di liberarmi dalla schiavitù delle bionde. E invece lo vorrei. È da qualche anno che ci penso. Prima mi dicevo: una sigaretta cosa potrà mai fare ai miei polmoni o alla mia pelle? Un tiro dopo cena non sarà certo dannoso, con tutto lo smog che respiriamo durante il giorno… Ma oggi non la penso più così. La soddisfazione di una boccata dopo cena è subito seguita dall’inquietudine. Continuo a ripetermi: certo, oggi fumo poco, ma se un domani non dovessi essere più in grado di controllarmi? Se una sigaretta non fa male, e su questo siamo tutti d’accordo, una sigaretta più un’altra, più un’altra ancora, non potranno certo fare bene. Sto diventando così ossessionata che conto tutte le volte che ne accendo una. Mi sembra di privarmi ogni giorno di un pezzettino di vita. E poi sono in ansia con gli altri: i danni del fumo passivo sono sempre sottovalutati e invece dovrebbero essere presi molto più serio. Quando ho iniziato? Le prime sigarette le ho fumate ai tempi del liceo, con una certa superficialità. Credevo che avrei potuto smettere non appena ne avessi sentito la necessità. Che ingenua. E infatti da allora non ho più abbandonato il pacchetto. A volte fumare è stata la mia valvola di sfogo, mi ci sono appesa come se fosse una scialuppa di salvataggio. Mi ha aiutato tanto nei momenti di stress e di fatica, fisica ed emotiva. È come tamponare le emozioni. In quei momenti funziona bene, ma poi hai un problema in più da risolvere, la dipendenza psicologica.
VOGLIO SMETTERE ENTRO L’ANNO NUOVO Quando sono in America, per esempio, non fumo mai. Lì ti fanno sentire un paria se ti accendi una sigaretta al parco. E siccome non mi piace avere gli occhi della gente addosso, evito perfino di tirare fuori l’accendino. Ero molto fiera di me. Ma poi, sul set del mio ultimo lavoro, Il Campione e la Miss, ho dovuto interpretare un personaggio che fuma. E tutto è tornato come prima. Per carità, non sono mai stata una di quelle che se non hanno il pacchetto in borsa non si sentono tranquille. Per esempio, quando vado a casa dei miei genitori in campagna, mi rilasso talmente che riesco a non fumare anche per tre o quattro giorni di fila. E non sento nessun sintomo di astinenza. Semplicemente, mi dimentico che esistono le sigarette. Il guaio è che prima o poi si deve tornare alla vita normale, e lì non va tutto così liscio. In un passato recente ho anche cominciato a leggere i libri che promettono di farti smettere. Ce l’avevo quasi fatta, ma poi il solito scherzo: ne accendi una per rilassarti e sei di nuovo fregata. Ora però voglio smettere davvero, entro l’anno nuovo. A questa convinzione mi ha spinto anche l’esperienza con la Fondazione Veronesi alle Tappe della salute, durante l’ultimo Giro d’Italia. Siccome nella vita nulla accade per caso, io ero testimonial proprio nella giornata in cui si parlava dei danni del fumo. Ho scoperto moltissime cose che mi hanno inquietato ancor di più e ora sono decisa. Ne ho parlato anche con la mia psicoanalista, da cui vado con regolarità da quando mi era capitato un brutto periodo di stress, culminato con gli attacchi di panico, di cui avevo già parlato a OK ( e da cui mi sono liberata, per fortuna). Anche lei mi dice che sarà dura, ma che Martina ce la farà.
CORRERE MI FA VENIRE MENO VOGLIA DI SIGARETTA Oltretutto sarebbe davvero un toccasana a livello fisico: sono leggermente asmatica e vorrei liberarmi di quella tosse che ogni tanto non mi dà tregua. Intanto, ho cominciato facendo molto sport: mi libera la mente, mi rilassa e mi fa venire meno voglia di accendere una sigaretta. Vado al parco vicino a casa mia, a Roma, e corro. Non mi sono ancora sottoposta a una seduta di ipnosi per smettere, ma può darsi che lo farò. Così come mi rivolgerò agli specialisti delle dipendenze, se non riuscissi a portare a termine il compito da sola. Accetto tutti i consigli in materia e sono fiduciosa. Vediamo come andrà.

Carissima, te lo ha detto anche la tua psicoanalista, Martina ce la farà (ma lo ha detto a te, cioè ti parla come se fossi un'altra persona o alle sedute mandi tua madre?).
Quando sei in America non fumi? Hai mai pensato di restarci?
Quando corri non fumi?   In effetti credo sia difficile.
Ma non demordere, ricordati che sei riuscita a sopravvivere a quel busone di Lapo, cosa vuoi che sia smettere di fumare?
Un consiglio?  Lascia stare l'ipnosi, bisogna avere il cervello.  Rivolgiti invece con fiducia a Sara Tommasi.
Stella facci sapere, non fare che poi non scrivi più.
Ciao.

9 commenti:

COCCOZ1000 ha detto...

Fagianissima!!!

COCCOZ1000 ha detto...

Caro Daddy Love,
il mio braccio sinistro oramai è paralizzato, ho un problema di cuore?

sullina ha detto...

Sì Coccoz, ti sta venendo un infarto. Rispondo io perchè il Daddy è in bagno.

Daddy i ha detto...

Gentile Coccoz,
quel formicolio che senti è solo l'ammore che ti parla.
E' il tuo cuore, ascoltalo:
TUM TTUM TUM TT TUM T UM M

PIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII

Daddy i ha detto...

Sullina, tu sai troppe cose.
Oggi una di più.

Tremo!

sullina ha detto...

Non c'è nulla da temere! Di cosa hai paura?

Daddy i ha detto...

Sapevi pure che ero andato a fare plin plin...

sullina ha detto...

Durante il giorno, spero che tu ci vada spesso! Sarebbe grave il contrario. E' facile indovinarlo, no?

Nus ha detto...

Tre? Tutta questa lagna per tre sigarette al giorno? Ma poi che c'è, il cartello 'Benvenuti a New York - Vietato Fumare' ???
In miniera!!!